Boko Haram kidnapped students - BringBackOurGirls.ng

Nigeria: ritrovata una delle studentesse rapite da Boko Haram

La giovane 19enne vagava, in buone condizioni di salute ma sotto choc, nella foresta di Sambisa, al confine col Camerun. Con lei la figlia di 4 mesi

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Una delle 218 studentesse di Chibok rapite da Boko Haram due anni fa è stata ritrovata ieri nella foresta di Sambisa, vicino al confine tra la Nigeria e il Camerun. Amina Ali, questo il suo nome, 19 anni, teneva in braccio con sè la figlia di 4 mesi Safiya. A ritrovarla, in buone condizioni di salute ma sotto choc, sono stati alcuni vigilantes che pattugliavano le zone in cui il gruppo islamista tiene nascosti i suoi ostaggi.
A confermare il ritrovamento della giovane è stato ieri il portavoce dell’esercito nigeriano Sani Usman; la notizia stava già circolando sulla stampa internazionale e sui social network i familiari delle ragazze chiedevano conferme.
Si crede che probabilmente in quell’aera si trovino infatti da oltre 760 giorni anche le altre ragazze rapite nella notte del 14 aprile 2014. Circa 60 di loro erano già riuscite a scappare nei giorni successivi al sequestro, saltando giù dai furgoni su cui erano trasportate o fuggendo dagli accampamenti. Le altre sembrano sparite nel nulla; secondo i proclami del leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, sono state vendute come schiave o date in sposa ai miliziani
Insieme ad Amina vagava nella foresta anche un uomo, subito arrestato perché ritenuto il jihadista a cui la giovane sarebbe stata data in sposa. La ragazza stava cercando di raggiungere il poco distante villaggio di Baale; i vigilantes l’hanno presto riaccompagnata a casa dalla madre, che vive nel villaggio di Mbalala, nei pressi di Chibok. Forse già in giornata potrebbe essere trasferita ad Abuja per incontrare il presidente Muhammadu Buhari.
 

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ZENIT Staff

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