Nelle settimane scorse si era registrata una quasi unanime condanna dell’utero in affitto nell’alveo parlamentare. Si era avuta l’impressione – per parafrasare il poeta Orazio – che “Montecitorio avesse le doglie del parto”. Tradotto: che la Camera stesse per adottare misure deterrenti verso la surrogazione di maternità.
Il rischio tuttavia è che da quel parto nascerà un topolino. Mercoledì in Commissione Giustizia è stato approvato il ddl Cirinnà così come era uscito dal Senato. In aggiunta, sono state votate alcune parti di varie mozioni sull’utero in affitto. E dal mosaico ne è uscito fuori un blando biasimo.
Per protesta, non hanno partecipato al voto in Commissione i membri di Forza Italia, Lega e Idea. A cui si è aggiunto l’on. Alessandro Pagano, appartenente ad Area Popolare (Ncd + Udc), che è così andato contro la linea del suo gruppo parlamentare. Un vulcanico Pagano spiega la sua scelta a ZENIT nell’intervista che segue.
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Onorevole, da cosa è nata la sua protesta in Commissione mercoledì scorso?
La scelta di non partecipare al voto è dovuta al fatto che il Governo metterà la fiducia su un ddl come questo, che non ha scadenze né rilevanza tale da giustificare una simile azione. Si tratta dunque di un gesto che non esito a definire anti-democratico. Purtroppo ci eravamo già accorti dell’andazzo nei mesi scorsi, quando la Boschi ha imposto una corsia preferenziale alle unioni civili che non aveva motivo di esistere.
Una corsia preferenziale che ha asfaltato l’acceso dibattito nella società civile?
Esattamente. È una legge che acuisce fratture nella società. Ma dirò di più: tutti i sondaggi hanno testimoniato che la stragrande maggioranza della popolazione italiana è contraria alle adozioni omosessuali, così come alla stepchild adoption. Grave che nonostante il parere popolare, il Governo sia andato avanti. Grave è anche che si agisca in modo dittatoriale rispetto a una legge che ha un forte valore antropologico. Le unioni civili cambieranno verosimilmente i costumi del nostro Paese. E il Governo ha soffocato il dibattito parlamentare su un tema così delicato. Chi sostiene il contrario, mente sapendo di mentire. Il dibattito in Senato c’è stato per il precedente ddl Cirinnà, che fu poi ritirato dalla stessa relatrice e riproposto così come oggi lo conosciamo. Ricordo inoltre che il Centro Studi Livatino ha raccolto l’adesione di oltre cento stimati giuristi ad un documento che evidenzia le incongruenze tecnico-giuridiche che la legge manifesta.
Come spiega allora la premura del Governo nel far approvare questa legge?
Evidentemente c’è stata una pressione di lobby omosessuali a cui il Governo è stato incapace di sottrarsi. Di questa legge ne sente il bisogno non il popolo italiano, bensì qualche circuito di cantanti internazionali, di personalità legate ad Hollywood, di multinazionali e di potentati finanziari…
Appare evidente che voterà contro anche in Aula…
Io sono rispettoso delle regole democratiche. Il fatto stesso che sia in Senato che alla Camera sarà messa la fiducia, dimostra che il Governo vuole inibire il dibattito. Trattandosi per altro di un testo dalla forte valenza etica, da regolamento dovrebbe essere consentito il voto segreto. Alla violazione delle regole parlamentari si unisce anche un moto di coscienza, per cui questa legge non la ritengo votabile.
È stata tolta però la stepchild adoption dal testo originale…
Mi spiace che a elogiare questo aspetto siano autorevoli esponenti del mio partito. Tuttavia il fatto che l’impalcatura della legge sia rimasta inalterata, rende le unioni civili un istituto analogo al matrimonio. Ragion per cui la Corte europea dei diritti dell’uomo, seguendo un ragionamento logico, non esiterà un istante a concedere alle unioni civili tutte le caratteristiche del matrimonio, adozioni comprese. Basti pensare che la nostra magistratura, anche in assenza di una legge sulle unioni civili, ha già iniziato a concedere la stepchild adoption. Figurarsi cosa accadrà quando avremo questo vero e proprio matrimonio sotto mentite spoglie.
Non è sufficiente la mozione sull’utero in affitto approvata in Commissione Giustizia?
All’interno del mio partito era stata accolta come una vittoria lo stralcio della stepchild adoption, perché si riteneva che a quel gesto sarebbe seguita un’azione concreta per mettere al bando a livello universale l’utero in affitto. Ebbene, il Governo non l’ha fatto. Il Pd ha approvato prima la mozione di Ap contro la maternità surrogata, ma subito dopo ha votato anche una mozione di Sinistra Italiana che è agli antipodi. In questo modo ha annullato il valore di entrambe le mozioni. Ritengo inammissibile che di fronte a una tale presa in giro, esponenti del mio partito anziché denunciare la violazione dei patti da parte del Pd parlino di un grande risultato ottenuto…
La sua battaglia contro le unioni civili proseguirà all’interno del Ncd?
Vediamo cosa succede nei prossimi giorni. Resta in me la speranza [conclude con ironia, ndr] che il Ncd “si converta sulla via di Damasco”…
WIKIMEDIA COMMONS
Unioni civili. Pagano: "Governo ha infranto regole parlamentari per compiacere lobby lgbt"
Duro il commento del deputato dopo l’approvazione del ddl in Commissione Giustizia. E con ironia dice: “Spero che il Ncd si converta sulla via di Damasco…”