Sarà una festosa invasione quella degli immigrati Srilankesi in suolo italiano domenica 1° maggio, in occasione del loro pellegrinaggio annuale alla basilica di Sant’Antonio di Padova. Sono attesi in basilica quasi 10mila cingalesi residenti in tutta Italia, in particolare nelle regioni settentrionali.
Si tratta di un appuntamento molto sentito e straordinariamente partecipato, che porta a Padova da alcuni anni il calore e la tradizione della devozione di questo popolo asiatico. La celebrazione liturgica alle ore 12.15 sarà in lingua cingalese e tamil, e verrà seguita anche dai media della comunità immigrata che trasmetteranno la messa in diretta via satellite in Sri Lanka.
Come lo scorso anno, la santa messa sarà presieduta da sua eminenza il cardinale Albert Malcom Ranjith, arcivescovo di Colombo, la capitale dello Sri Lanka. Il cardinale è anche Presidente della Conferenza episcopale srilankese.
La celebrazione si prolunga di molto rispetto a quelle in lingua italiana perché risente delle consuetudini tipiche di questa popolazione. Vari momenti della liturgia sono per noi occidentali particolarmente suggestivi perché accompagnati dalle tradizionali danze del paese asiatico.
In particolare, durante l’offertorio, i moltissimi pellegrini cingalesi arrivati in basilica sfilano in una lunghissima processione davanti all’altare per lasciare soprattutto fiori, tradizionale omaggio dei popoli asiatici. Alla fine della celebrazione la basilica e la tomba del Santo sono letteralmente sommerse da mazzi di fiori. Una tale quantità che occorre spostarli continuamente nel chiostro del Noviziato. Sono talmente tanti che solo in parte vengono riutilizzati per l’addobbo della basilica, il resto viene smistato dai frati del Santo in varie chiese e case religiose della città.
Giovanni Pinton - Archivio MSA
Oltre 10mila Srilankesi da Sant'Antonio il 1° maggio con fiori e danze tradizionali
Sono i cingalesi residenti in Italia, soprattutto al nord, che svolgono il loro pellegrinaggio annuale nella Basilica di Padova