Un bilancio devastante a due anni dall’inizio del conflitto in Ucraina: quasi 10mila persone sono rimaste uccise e oltre 20mila ferite. I dati sono stati resi pubblici al Consiglio di sicurezza dell’Onu dall’assistente del segretario generale per gli affari politici, Taye-Brook Zerihoun, precisando che i morti sono stati 9.333 e i feriti 21.396.
I combattimenti stanno conoscendo una recrudescenza pari ai livelli di aprile 2014, quando erano alla loro massima intensità. Di qui l’appello di Zeihoun affinché le parti cessino le ostilità.
L’ultima strage si è consumata mercoledì scorso, 27 aprile, quando almeno 4 persone sono rimaste uccise in un bombardamento a Olenivka, vicino a Donetsk, nell’est dell’Ucraina. Altre 7 persone sarebbero rimaste ferite, in quello che fonti russe riferiscono essere un attacco dell’esercito ucraino.
“Prima dell’attacco c’era un drone ucraino. Questo significa che si è trattato di un attacco pianificato contro dei civili. Chi ha dato l’ordine non può essere definito un comandante ma nemmeno un essere umano” spiega ad Euronews Eduard Basurin, capitano delle truppe separatiste del Donbass.
Pixabay CC0 - chief39
Ucraina. Appello dell'Onu a fermare le ostilità
Mercoledì una nuova strage: morte almeno 4 persone in un bombardamento vicino Donetsk. I filo-russi: “Attacco ucraino pianificato contro i civili”