Campobasso si appresta ad accogliere il presidente della Repubblica con la stessa cordialità con cui ricevette due anni fa il Papa. In un messaggio, rivolto a Sergio Mattarella a ventiquattro ore dalla sua visita in Molise, che avrà come prima tappa l’università del capoluogo, l’arcivescovo di Campobasso-Bojano, monsignor Giancarlo Bregantini, ha espresso la propria “stima” per il capo dello Stato, che “cresce poi, già nel gesto della visita”.
“La figura del nostro Presidente è già entrata nel cuore della nostra gente. Amato per la sua sobrietà di stile, cordialità di relazioni, chiarezza di interventi. Ben scelti; messaggi precisi; significato che supera il singolo evento”, commenta Bregantini nella sua lettera.
In Mattarella rivive la “forza del suo dolore personale, che si è fatto fecondità sociale”, ha sottolineato l’arcivescovo alludendo all’assassinio del fratello Piersanti, avvenuto nel 1980 per mano della mafia. “Nel suo porgersi sentiamo il sapore del Sud, quel Sud fatto casa cordiale ed ospitale, che ho sempre amato nei miei 25 anni vissuti in Calabria e 5 in Puglia e 8 in Molise”, ha aggiunto Bregantini.
Oggi, il presidente della Repubblica è diventato “voce delle periferie che si fanno specifica riflessione attorno al tema prescelto, con grazia per questa visita”, ha proseguito l’arcivescovo, denunciando poi la dimenticanza istituzionale per le “aree interne” della provincia, a causa di “uno stile di produzione che punta solo sul numero, sull’ efficienza (ma non sull’efficacia!), sulla produzione (e non sulla crescita!)”.
Tale modo di produzione, ha osservato il presule, è “illusorio”, perché “premia subito ma poi delude, a lungo termine. Inoltre, genera pericolose conflittualità interne, nella infeconda contrapposizione tra periferie e centro”.
Monsignor Bregantini cita poi, a tal proposito, don Lorenzo Milani, prete notoriamente vicino agli ultimi, che soleva dire: “sortirne da soli, dai problemi, è avarizia; sortirne insieme, è politica!”.
Sulla scia di quanto affermato da papa Francesco che, nella sua visita del 5 luglio 2014, s’erse in difesa della “identità originale” molisana, l’arcivescovo di Campobasso-Boiano ha ringraziato Mattarella per avere, in particolare, messo in agenda una visita al Museo Sannitico, salutata come “un segno efficace di crescita culturale che diverrà di certo spinta anche sociale ed economica”.
In conclusione, Bregantini assicura, a nome di tutti i fedeli della sua diocesi, la preghiera “con cuore grato”, per il presidente della Repubblica, “perché la sua voce sia e resti sempre limpida, ascoltata e seguita, in un Paese che vuole crescere proprio partendo dalle periferie, perché sono esse che creano la centralità della storia”.
Mons. Bregantini: “Accogliamo il presidente Mattarella con cuore grato”
Alla vigilia della sua visita in Molise, l’arcivescovo di Campobasso-Bojano elogia l’attenzione alle “periferie” da parte del capo dello Stato