Il Comitato Difendiamo i Nostri Figli si è attivato presso il Ministero della Pubblica Istruzione e della Ricerca, inoltrando, insieme ad adeguati suggerimenti, le segnalazioni da parte di genitori e docenti riguardo percorsi educativi non condivisi e dai contenuti ritenuti non idonei o equivoci. Tali percorsi risultano spesso proposti senza l’adeguata preventiva informazione dei genitori e il loro preventivo consenso – atti previsti dalla normativa vigente e richiamati dalle recenti Circolari Ministeriali.
Lo annuncia un comunicato del Comitato, che aggiunge: “Abbiamo inoltre fatto pervenire al Ministero della Pubblica Istruzione anche le critiche pedagogiche – elaborate da vari esperti – ad alcuni ‘macro progetti’ che stanno coinvolgendo diverse scuole italiane su iniziativa di Soggetti pubblici e privati extrascolastici, spesso senza adeguata informazione dei genitori. Nello specifico ci si riferisce ai percorsi educativi dal titolo ‘W L’Amore’ e ‘In Vitro’ e al percorso teatrale ‘Fa’ Afafine'”.
“Sulla spinta del Family day e con il grande consenso che centinaia di migliaia di famiglie ci hanno dato, confermo il mio personale impegno sui temi dell’educazione dei bambini nel rispetto della loro identità sessuata e del diritto delle famiglie ad avere piena conoscenza dei programmi educativi della scuola”, afferma il presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, Massimo Gandolfini. “Stigmatizzo e trovo inaccettabile quanto è successo pochi giorni fa a Montevarchi, quando nell’abito dell’educazione civica gli studenti delle scuole sono stati condotti alla cerimonia di iscrizione della prima coppia gay nel registro delle unioni civili del Comune – aggiunge Gandolfini -. Confermo quindi la necessità che il ministero preda una posizione chiara di condanna rispetto a derive ideologiche di questo genere”.
Il Comitato Difendiamo i Nostri Figli – prosegue la nota – “assicura e conferma l’impegno per la tutela di un’educazione libera, finalizzato a promuovere i diritti delle famiglie e dei bambini e a consolidare la partecipazione dei genitori alla vita scolastica dei propri figli, nel contesto di un’effettiva alleanza educativa tra la scuola e la famiglia. Si attende pertanto una pronta risposta chiarificatrice da parte del Ministro Stefania Giannini”.
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Gender a scuola, chiesto l'intervento del ministro Giannini
Il Comitato Difendiamo i Nostri Figli interviene dopo una serie di episodi capitati in alcuni istituti, chiedendo al ministro di prendere “una posizione chiara contro queste derive ideologiche”