“Dalla visita del Santo Padre abbiamo sentito soffiare un vento di cambiamento, c’è stata una totale inversione di rotta”. Così l’arcivescovo di Bangui, mons. Dieudonné Nzapalainga, in un’intervista all’agenzia Cns ha commentato le elezioni presidenziali nella Repubblica Centrafricana, vinte al ballottaggio del 20 febbraio dall’ex Primo Ministro Faustin-Archanhe Touadéra.
“Il Papa è venuto come messaggero di misericordia e ha esortato alla riconciliazione nelle nostre comunità – spiega il presule -. Questo appello alla pace e al perdono è stato ascoltato dagli ex nemici e combattenti e adesso si è concretizzato, dando al nuovo Presidente una vera opportunità per la pace”. Secondo mons. Nzapalainga, che reputa la visita del Papa un importante sprone al dialogo interreligioso nel Paese, ritiene positiva per riunificare il Paese l’elezione di Touadéra, già primo ministro dell’ex presidente François Bozizé, deposto il 24 marzo 2013 dai ribelli Séléka.
Dello stesso avviso riguardo le recenti elezioni centrafricane è il vescovo di Bangassou, mons. Juan José Aguirre Muño, che tuttavia si dice preoccupato per le perduranti aggressioni nel territorio della sua diocesi delle milizie del Lra (Esercito di resistenza del Signore), la guerriglia ugandese che imperversa anche in Sud Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo.
@ Servizio Fotografico - L'Osservatore Romano
Centrafrica: dalla visita del Papa una speranza per la pace
L’arcivescovo di Bangui saluta con favore l’elezione a presidente di Faustin-Archanhe Touadéra, già ministro dell’ex presidente Bozizé