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Il fiore di zucca

L’amore è bello… Ma perché possa essere fatto in pienezza, attende lo sviluppo, la maturazione dei rapporti fra uomo e donna

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Nella serie di incontri programmati per la preparazione al matrimonio, ieri sera ai giovani fidanzati ho parlato del significato, della bellezza e dell’importanza di “fare l’amore”.
“Ma – mi chiedono – quando è il tempo di farlo?”
Franco, mio amico, sta coltivando un campo di zucche. Si sa che la zucca è un frutto non tanto stimato dagli intellettuali, ha però un fiore così sgargiante e chiassoso da richiamare l’attenzione perfino di chi passa distrattamente.
Non si può non vederlo e si è tentati, come spesso fa la nostra cuoca Anna, di raccoglierlo per friggerne un buon piatto. Ma Franco le ricorda il detto popolare: “Chi mangia fiore di zucca, rischia di non mangiare zucca!”.
E mi invita a osservare da vicino la magnificenza del fiore.
E’ un calice giallo ancora innestato alla fragile dimensione della zucchina da poco sbocciata, in attesa del suo pieno sviluppo. Raccoglierne in anticipo il fiore, pur bello, significa mortificare e forse arrestare la maturazione del frutto.
Ma che c’entra con la nostra preparazione al matrimonio?
L’amore è grande quanto Dio. L’amore è bello e gustoso…non lo si può ignorare per quanto è evidente. Ma perché possa essere fatto in pienezza, attende lo sviluppo, la maturazione dei rapporti fra uomo e donna.
Anche l’attesa di raccogliere il fiore a tempo opportuno è già “Amore” e  concorre ad aumentare la stima del sacramento del matrimonio, momento dell’aggancio tra l’amore umano e quello divino.
Ciao da p. Andrea
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Andrea Panont

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