Sono tutti liberi i 230 cristiani assiri rapiti un anno fa, nel nord della Siria, dallo Stato Islamico. Proprio oggi i jihadisti hanno rilasciato gli ultimi 43 ostaggi.
Ne danno notizia fonti della chiesa assira; in particolare la Assyrian Church of the East Relief Organization, organizzazione per il soccorso per la Chiesa assira dell’Est, che afferma: “Non rimane più alcun ostaggio ed esprimiamo i nostri ringraziamenti senza riserve a tutti i sostenitori, istituzionali o individuali, che sono stati al fianco degli assiri della Siria in questi difficili 12 mesi”.
I 230 cristiani, tra i quali molti bambini e donne, erano stati catturati dai miliziani il 23 febbraio del 2015 durante un’offensiva nella Valle del Khabur, nella provincia nord-orientale siriana di Hassake. Tre ostaggi erano stati uccisi lo scorso ottobre dall’Isis che aveva diffuso via web le immagini delle ‘esecuzioni’ per ribadire le ingenti richieste di pagamento dei riscatti.
Fonti locali riferiscono che per la liberazione dei prigionieri era stata richiesta inizialmente una cifra pari a 23 milioni di dollari, centomila per ogni ostaggio. Il riscatto era stato poi abbassato a 12-14 milioni di dollari. Ancora non è chiaro se esso sia stato effettivamente pagato e quanto denaro sia stato consegnato allo Stato Islamico.
Intanto i miliziani continuano a seminare distruzione e morte nel paese. Proprio oggi è giunto un bilancio, per ora provvisorio, delle vittime degli attentati di ieri a Damasco e Homs, rivendicati dall’Isis: 180 morti e 200 feriti. Dati che fanno ritornare la preoccupazione per la capacità operativa dei miliziani in Siria, dopo le notizie che la loro avanzata fosse arginata dai raid russi.
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Siria. Liberati 43 cristiani assiri ostaggi dell'Isis
Si tratta degli ultimi prigionieri del gruppo catturato dai miliziani nella Valle del Khabur, nel febbraio 2015. Ieri due attentati a Homs e Aleppo: 180 morti e 200 feriti