“È una primizia il fatto che due poveri frati che non si sono mai mossi dai rispettivi paesi in vita, vengano a Roma in maniera così solenne. È qualcosa di straordinario”. Non nasconde il suo entusiasmo mons. Rino Fisichella nel presentare oggi, in Sala Stampa vaticana, quello che sarà sicuramente uno degli eventi più significativi di questo Giubileo Straordinario della Misericordia che finora ha raccolto nei diversi appuntamenti circa 1,4 milioni di presenze, il 40% dall’estero. Ovvero la traslazione temporanea nella Basilica vaticana delle spoglie di San Pio da Pietrelcina e di San Leopoldo Mandić.
Due santi universalmente amati, che raccolgono enormi devozioni e che porteranno a Roma una vasta folla di pellegrini e gruppi di preghiera. Solo 50mila quelli di padre Pio che incontreranno il Pontefice, il 6 febbraio, per una udienza speciale in Vaticano, come riferito dal presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione e organizzatore dell’Anno Santo.
Lo stesso Fisichella, ha spiegato che le urne contenenti i corpi dei due santi saranno collocati in una teca trasparente, sotto l’Altare della Confessione nella Basilica vaticana, nella stessa posizione della bara in legno di Giovanni Paolo II al suo funerale del 2005. Al loro arrivo a Roma il 3 febbraio, saranno collocate nella Chiesa di San Lorenzo fuori le Mura, che sarà aperta dalle 15 per una celebrazione di accoglienza. Lì vi rimarranno fino alle 20.30 del giorno successivo per alcune celebrazioni riservate al “vasto” mondo della famiglia francescana.
Dal 4 febbraio, le urne saranno poi ospiti della Chiesa giubilare di San Salvatore in Lauro, nota anche come la “casa” romana di Padre Pio, custodendone all’interno diverse reliquie. Nella storica chiesa, a due passi da piazza Navona, è organizzata una veglia notturna di preghiera, a partire dalle 22, dove si prevede la presenza di circa 4mila pellegrini. A riferirlo è il parroco don Pietro Bongiovanni, presente in Sala Stampa vaticana, che ha spiegato: “Stiamo preparando l’evento in modo preciso perché i numeri si stanno assestando in modo considerevole e la realtà è stretta”.
La Chiesa resterà comunque aperta fino a che tutti i fedeli non avranno compiuto il loro atto di venerazione. La preghiera continuerà poi il giorno successivo, 5 febbraio, con varie celebrazioni fino all’Eucaristia delle 14 presieduta da mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo.
Sempre il 5, però alle 16, da San Salvatore in Lauro si snoderà la processione con i due corpi, che attraverserà tutta via della Conciliazione fino a giungere al sagrato di San Pietro. Ad accoglierli lì, il card. Angelo Comastri, arciprete della Basilica Papale, che dopo un momento di preghiera introdurrà le reliquie in San Pietro dove saranno collocate – come detto – nella navata centrale, dinanzi all’altare della Confessione.
Nella basilica di San Pietro – ha spiegato Fisichella – saranno esposte fino la mattina dell’11 febbraio (incluso il Mercoledì delle Ceneri, il 10, quando la basilica resterà chiusa per l’Udienza generale e per la celebrazione d’inizio Quaresima). Dopo una Eucarestia di ringraziamento, alle 7.30, ritorneranno quindi alle loro rispettive sedi di provenienza.
Non è prevista una visita ufficiale del Papa, ha informato mons. Fisichella rispondendo ai giornalisti, è plausibile però che, “vista la sua devozione, soprattutto per san Leopoldo, il Santo Padre voglia avere un momento privato di preghiera con le reliquie”. “Si comprende l’importanza di questo momento – ha aggiunto il presule – perché esprime realmente una primizia, conoscendo la storia di questi due santi che hanno speso la loro vita a servizio della misericordia di Dio”.
E a proposito di misericordia, Fisichella ha reso noto i dettagli del secondo evento giubilare: la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri, durante la quale il Papa conferirà il mandato ai Missionari della Misericordia. Ovvero i sacerdoti che, dopo previa domanda, riceveranno l’incarico solo ed esclusivamente dal Pontefice (“nessun vescovo è autorizzato a nominarli”) di essere “testimoni privilegiati nelle loro singole Chiese della straordinarietà dell’evento giubilare” con l’autorità “di perdonare anche i peccati riservati solo alla Sede Apostolica”.
Ovvero: la profanazione dell’Eucarestia, la violenza nei confronti del Papa, l’assoluzione del complice del peccato del VI comandamento, la scomunica per aver ordinato un vescovo senza mandato pontificio, la violazione del segreto nel confessionale. Il peccato di aborto non è uno di questi, ha precisato l’arcivescovo, esso “non è riservato alla Santa Sede, ma ai singoli vescovi i quali a secondo della loro discrezionalità lo abilitano ad alcuni sacerdoti in alcuni momenti forti dell’anno liturgico”.
I Missionari devono pertanto “essere confessori umili e sapienti, capaci di grande perdono per quanti si accostano alla Confessione”, ha evidenziato mons. Fisichella, informando che attualmente i Missionari sono più di 1.000. Esattamente 1071, “e saremmo andati molto oltre, visto il numero incredibile di domande ricevute… Siamo stati costretti a superare il numero proposto iniziale di 800, a motivo delle richieste”, ha spiegato il capo Dicastero, “lo abbiamo fatto proprio per assecondare il desiderio di avere dappertutto i segni di questa presenza così significativa”.
I Missionari provengono da tutto il mondo, anche da paesi lontani e di particolare significato come Birmania, Libano, Cina, Corea del Sud, Tanzania, Emirati Arabi ecc. Ci saranno, inoltre, sacerdoti di rito orientale e religiosi dei diversi Ordini, cappuccini e francescani in prima linea.
“Tutti hanno ricevuto il permesso dai loro rispettivi vescovi diocesani o superiori religiosi e saranno a disposizione di quanti vorranno richiedere la loro presenza per tutto il periodo giubilare e soprattutto durante la Quaresima”. Naturalmente con spese a carico delle diocesi che li richiederanno.
A Roma, ne saranno presenti 700. Francesco li incontrerà il 9 febbraio “per esprimere quanto ha in cuore con questa iniziativa”. Il giorno dopo, tutti concelebreranno con il Santo Padre e in quella occasione riceveranno il “mandato”.
Ai vescovi sarà poi recapitato un elenco completo con i dati dei diversi Missionari, in base alla nazionalità, per potersi mettere in contatto con loro e rigirare le informazioni a parroci, responsabili del Giubileo e le realtà che vorranno invitarli. “Una idea iniziale – ha rivelato Fisichella – era di coinvolgere i vescovi emeriti, ma essendo stati realmente sommersi dalle richieste dei sacerdoti abbiamo privilegiato loro e i religiosi. Anche per avvalorare il segno voluto dal Santo Padre che i sacerdoti riprendano con forza il sacramento della riconciliazione”.
Tra gli appuntamenti da ricordare – ha concluso il presidente del Dicastero per la Nuova Evangelizzazione – anche il Giubileo della Curia, del Governatorato e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede che si terrà il prossimo 22 febbraio. La celebrazione prevede una riflessione nell’Aula Paolo VI alle ore 8.30 tenuta da padre Marko Rupnik. Conclusa la meditazione, si snoderà la processione per piazza San Pietro con il passaggio della Porta Santa e, alle 10.30, la celebrazione della Eucaristia presieduta da Papa Francesco.