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Siria: 300 morti dopo assalto dell'Isis in alcuni sobborghi

I jihadisti hanno massacrato centinaia di civili a Dayr az Zor, nell’est del Paese, considerata polo petrolifero siriano

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300 persone uccise, la metà decapitate, alcune crocifisse, e circa 400 sequestrate. Questo il bilancio dell’assalto di ieri in alcuni sobborghi di Dayr az Zor, nell’est della Siria, a discapito di militari e civili filo-governativi. Lo riferiscono fonti di locali associazioni umanitarie e fonti del Governo di Damasco. Si parla di un massacro che non ha risparmiato donne e bambini, “in due sobborghi – si legge in una nota – controllati dal regime siriano a Dayr az Zor, Ayash and Begayliya”. “Li hanno uccisi casa per casa”, si legge ancora.
L’Isis ha di fatto rivendicato l’attentato, attraverso alcuni commenti sui social network. I terroristi spiegano di aver utilizzato un’autobomba e trappole anti-uomo per lanciare l’assalto. Il premier siriano Wael al-Halaqi ha puntato l’indice contro “tutti i Paesi che sostengono e finanziano l’orda terroristica dell’Isis”.
Drammatiche anche le notizie che giungono dalla zona nord-occidentale di Dayr az Zor, dove sono stati sequestrati 400 civili. Lo rende noto l’Ondus (Syrian Observatory For Human Rights). La controffensiva dell’esercito siriano è stata celere. Secondo l’agenzia iraniana Fars, è rimasto ucciso il comandante dell’Isis della provincia di Dayr az Zor.  “Abu Hamza al-Ansari, l’emiro dell’Isis, è stato ucciso in combattimento nei pressi dei sobborghi di Ayash and Begayliya”, dall’esercito siriano.
La zona di Dayr az Zor, che è considerata il polo petrolifero siriano, è ora nelle mani dell’Isis (il 60%, secondo fonti locali), ad eccezione di alcuni sobborghi nei pressi dell’aeroporto, controllati dall’esercito.

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ZENIT Staff

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