ROMA, giovedì, 1° dicembre 2005 (ZENIT.org).- Benedetto XVI sarà “più che benvenuto” in Turchia, secondo quanto ha detto a ZENIT una professoressa turca di Storia dell’Islam.
Nahide Bozkurt, che si trova a Roma come professoressa invitata all’Istituto di Studi su Religioni e Culture dell’Università Gregoriana, ha spiegato a ZENIT che per i musulmani turchi il Papa è “un uomo spirituale e santo”.
Benedetto XVI ha previsto un viaggio in Turchia per il 2006. Mercoledì 30 novembre, ricorrenza della festa di Sant’Andrea, come è ormai tradizione, una delegazione vaticana si è recata a El Fanar (Istanbul) per celebrare con il Patriarcato Ecumenico la memoria liturgica dell’apostolo.
“Molta gente crede nel Papa. Ha potere spirituale. Se verrà in Turchia sarà molto apprezzato”, ha assicurato la Bozkurt.
Nahide Bozkurt è la prima donna ad insegnare Storia dell’Islam in una Facoltà di Teologia della Turchia, mentre a Roma insegna l’Islam a studenti cristiani.
“A Roma mi sento come a casa; non ho affatto la sensazione di stare all’estero, mi trattano con molta familiarità”, ha confessato spiegando la sua esperienza di insegnamento in un’Università Pontificia romana.
“Gli alunni che seguono le mie lezioni qui a Roma, tutti cristiani, hanno molta voglia e capacità di imparare e non hanno alcun pregiudizio sull’Islam, e questo mi rende felice”, ha aggiunto la Bozkurt, docente presso la Facoltà di Teologia di Ankara.
“Qui si possono incontrare persone di tutte le età e di tutto il mondo che vogliono imparare la Teologia ed approfondire la propria religione, e l’atmosfera è molto positiva; mi meraviglia il sacrificio di tanta gente che dedica anni a conoscere la sua fede, è incredibile”, ha osservato.
In Turchia la professoressa illustra l’Islam attraverso la storia ed è esperta del testo coranico. Quando le è stato chiesto se in Turchia le sue studentesse indossano il velo, ha risposto: “Sì, mentre studiano Teologia”.
Circa il dialogo tra le religioni, Nahide Bozkurt non ha dubbi: “Siamo tutti umani e tutti, cristiani, musulmani ed altri, dobbiamo conoscerci e dialogare”.
“In questo senso mi sembra perfetto ed utile che una delegazione vaticana si trovi ad Istanbul con gli ortodossi. E’ un gran bene che in Turchia si incontrino persone di religioni diverse per lavorare per la pace”, ha concluso.