Un “momento di grazia per tutto il popolo del Centrafrica”. Con queste parole, monsignor Mathieu Bondobo, rettore della cattedrale di Bangui, ha commentato la decisione di papa Francesco di aprire la prima Porta Santa del Giubileo, domenica prossima, durante la sua visita pastorale nella Repubblica Centrafricana.
“Attraverso la Porta Santa, Dio ci viene incontro e ci apre la porta, ci indica la strada che ci porta a Dio e questa strada passa attraverso il perdono, la misericordia”, ha commentato il rettore ai microfoni della Radio Vaticana, esprimendo gioia per il “gesto eccezionale” del Santo Padre.
In forza del suo amore per le “periferie”, il Pontefice ha scelto “il Centrafrica, un Paese che sta vivendo un momento difficile della sua storia”, ha sottolineato monsignor Bondobo.
L’intenzione del Papa è quindi quella di aiutare il popolo centrafricano ad “uscire da questa situazione terribile che sta vivendo per vivere nella pace e andare incontro a Cristo”, ha proseguito il rettore della cattedrale di Bangui.
In un paese che da anni attende invano la pace, con l’apertura della Porta Santa, “una speranza si realizza”, ha affermato Bondobo, secondo il quale i centrafricani credono “fortemente che attraverso questo viaggio, questa visita del Santo Padre, Dio stesso viene a giudicare il suo popolo”.
La situazione in Centrafrica è “terribile”, con “persone che muoiono ogni giorno”, mentre altre “hanno perso tutti i loro beni”o “hanno visto bruciare le loro case”, mentre vi sono “bambini che non possono andare a scuola”.
Il rettore ha tuttavia confidato che “la visita del Santo Padre sia già un punto di partenza, una nuova pagina che stiamo per scrivere per il Centrafrica […] insieme a Dio”.