"Nato prematuro"

Domenica 9 febbraio alle ore 16 nella parrocchia pisana Santa Maria Madre della Chiesa verrà proiettato alla Festa della Vita il cortometraggio girato all’Ospedale Santa Chiara di Pisa

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Si intitola «Nato prematuro» ed è un cortometraggio girato dal fotografo pisano di nascita (ma lucchese d’adozione) Enzo Cei. Il cortometraggio è stato selezionato tra i video finalisti al Festival internazionale del film, ospitato dall’8 al 17 novembre del 2013 al parco della musica e al museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma.

In 21 minuti l’autore racconta le prime settimane di vita di una decina di bambini venuti al mondo dopo appena 28, 30 o 37 settimane di gestazione. Esserini di uno, o, al massimo, due kg di peso alla nascita, subito trasferiti dentro l’incubatrice. Il primo pianto, i primi movimenti, i primi sguardi impauriti e al tempo stesso curiosi di fronte a strumenti diagnostici, si incrociano con le carezze, i sorrisi, gli sguardi di neonatologi, specializzandi, infermiere.

Il racconto del miracolo della vita ha la sua location nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Santa Chiara di Pisa diretto dal professor Antonio Boldrini.

Ed è stato proprio il dottor Boldrini a «prestare» la sua voce a questi bambini.

Sarà possibile vedere «Nato prematuro» domenica 9 febbraio alle ore 16 in Santa Maria Madre della Chiesa, in via Parini a Pisa. Qui la consulta diocesana delle aggregazioni laicali ha promosso la «Giornata per la vita».

In due ore i partecipanti all’incontro ascolteranno le parole dell’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, la testimonianza del regista Enzo Cei, dei neonatologi Antonio Boldrini e Laura Bartalena, della logopedista Laura Orazzini, del sindacalista Stefano Biondi, di Paolo Puglisi, segretario nazionale dell’associazione che raduna le famiglie numerose d’Italia e di coppie che si sono aperte alla vita. Ascolteranno il gruppo corale «I Kinzica» e la corale di Madonna dell’Acqua. Il professor Robustiano Pellegrini, già vincitore del festival di San Remo con gli Homo Sapiens, accompagnerà due giovani flautiste di Colignola. Al centro dell’incontro: il messaggio scritto dai vescovi italiani per la Giornata per la vita dello scorso 2 febbraio.

L’incontro, presentato dai giornalisti di Toscana Oggi Andrea Bernardini e Graziella Teta, sarà dedicato a Patrizia Barsanti, una giovane sposa e mamma cresciuta nel Movimento studenti di Ac prima e nel Gruppo universitari cattolici poi. Patrizia stava allattando il suo secondo genito quando scoprì di avere un nodulo al seno e, contemporaneamente, di essere di nuovo incinta. Operata, avrebbe dovuto sottoporsi ad un ciclo di cure chemioterapiche, incompatibili con la vita della figlia che aveva in grembo. Di fronte a medici che le consigliavano di abortire, lei rispondeva: «Non posso tentare di salvare la mia vita, sopprimendo quella di mio figlio».

Un medico si prestò per una cura sperimentale, somministrandole due molecole anticancerogene sufficientemente grandi da non arrivare al feto. La placente fece scudo alla bambina che si stava formando. L’organismo della mamma reagì bene al tumore che regredirà, fino a scomparire. La bimba nascerà sana. Qualche anno dopo, purtroppo, un esame ordinario rivelerà la presenza di metastasi in altra parte del corpo: l’inizio di nuove cure, affrontate con serenità e con una fede incrollabile fino alla morte.

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ZENIT Staff

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