“La pace subito!”: è l’appello promosso dalla Comunità di Sant’Egidio per il rilancio del dialogo fra il governo colombiano del presidente Juan Manuel Santos e la guerriglia delle Farc. L’appello è stato sottoscritto da personalità internazionali, tra cui due premi Nobel, e verrà illustrato in una conferenza stampa a Roma, mercoledì 12 febbraio, dal presidente della Comunità di Sant’Egidio prof. Marco Impagliazzo.
I colloqui di pace fra governo e Farc sono in corso a Cuba dall’ottobre del 2012 secondo un’agenda concordata dalle parti. Ora, nonostante i problemi insorti nel negoziato, “la pace è possibile” – si legge nell’appello – e “rappresenterà un segno di speranza per tutti”. “Accogliamo con favore – proseguono i firmatari – il fatto che l’attuale governo e la guerriglia abbiano deciso di cercare formule di intesa per una soluzione negoziale a questo lungo e inutile scontro”.
In questi anni, la Comunità di Sant’Egidio, presente a Bogotá, Medellin e in altre località colombiane, ha seguito con viva partecipazione l’evoluzione della situazione incoraggiando costantemente il dialogo fra le parti.
Di seguito il testo integrale dell’appello:
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I colombiani si trovano di fronte a una storica svolta: mettere fine alla guerra una volta per tutte o continuare a soffrire per un conflitto sanguinoso che va avanti da 50 anni. In realtà tutti i colombiani, uomini e donne, bambini e anziani, ricchi e poveri, sono vittime di un conflitto che ha oltrepassato ogni limite. Accogliamo con favore il fatto che l’attuale governo e la guerriglia abbiano deciso di cercare formule di intesa per una soluzione negoziale a questo lungo e inutile scontro.
Il dialogo è la via per porre fine al conflitto. Ancora risuonano in noi le parole pronunciate poche settimane fa da Papa Francesco: “La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte! Finisca il rumore delle armi! La guerra è sempre una sconfitta dell’umanità!”. Questa è l’ora di scelte sagge e lungimiranti! La pace verrà dai colombiani, però il mondo intero la attende: raggiungerla rappresenterà un segno di speranza per tutti. Il dialogo, certo, non è facile. Nonostante gli inconvenienti e i problemi per i negoziatori di entrambe le parti che si incontrano all’Avana, la pace è possibile. Ne è dimostrazione l’accordo raggiunto pochi giorni fa sul secondo punto dell’agenda a proposito della partecipazione politica.
Siamo certi che l’amore per il paese e per il suo futuro permetterà loro di trovare soluzioni giuste ed eque per risolvere i contrasti, riunire l’unica famiglia colombiana e offrire alle giovani generazioni il futuro che meritano. Malgrado gli inconvenienti momentanei e le incomprensioni di alcuni settori, l’unico cammino possibile è quello che si sta percorrendo. Per questo è importante cogliere, con trasparenza e generosità, questa straordinaria opportunità. Non farlo avrebbe sicuramente conseguenze imprevedibili per il popolo colombiano. Sottoscriviamo questo documento come un atto di solidarietà e di appoggio ai negoziati. Saremo a fianco di chi tratta, nella misura delle nostre possibilità, pronti a dare il nostro contributo, se questo ci sarà richiesto.