Kirill of Moscow - “Christmas service at Cathedral of Christ the Savior” 6 January 2011

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Kirill: "Il terrorismo è collegato alla rimozione di Dio"

Il Patriarca di Mosca interviene sugli attentati di Parigi, definendo il terrorismo “un’ossessione” che si può sconfiggere con azioni militari, ma anche con un ritorno alla fede

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Combattere il terrorismo, con azioni militari ma anche attraverso l’educazione e la cultura. È quanto auspica il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, dopo la Messa di domenica nella cattedrale di Cristo Salvatore a Kaliningrad. Secondo ciò che riferisce l’agenzia Interfax-religion, Kirill ha dichiarato: “Il mondo è ora di fronte a una differente ossessione, una follia diversa, che noi chiamiamo il terrorismo”. 

Ha poi sottolineato che le stragi di Parigi dimostrano che “l’ossessione di alcune persone di raggiungere obiettivi politici a tutti i costi, anche massacrando persone innocenti”. Il Patriarca ritiene che “la lotta al terrorismo non dovrebbe essere solo militare”. Egli è dell’opinione che oltre ai servizi speciali, deve intervenire per “superare questa terribile disgrazia attuale” anche la “gente comune” per mezzo di “istruzione, cultura e forse soprattutto, attraverso la preghiera e l’accrescimento della propria fede”.

A tal proposito, Kirill ha osservato che “ogni cosa è collegata all’altra”, pertanto “la rimozione di Dio dal nostro mondo, la distruzione di luoghi santi e di ideali, l’ossessione da parte di spiriti oscuri, tutte queste sono cose collegate da una catena orribile”.

Il Patriarca ortodosso definisce allora il terrorismo “una diagnosi, e non di popoli e Paesi specifici, ma dell’intera civiltà umana”. L’appello di Kirill è alla preghiera universale “in diverse lingue, con mezzi diversi e anche attraverso diverse tradizioni religiose”, in modo che Dio “possa avere pietà del genere umano e liberarci dall’orribile prigionia dell’ossessione”. Il Patriarca ha ricordato l’esempio del popolo russo, “passato attraverso epoche orribili di ossessione”, ma che è oggi cresciuto nella fede, “diventato più forte spiritualmente, nella fede e nello spirito”.

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ZENIT Staff

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