Evitare la “doppia vita” e la “mondanità”. Lo ha raccomandato stamattina papa Francesco durante l’omelia alla Casa Santa Marta, tornando sul tema della salvaguardia dell’identità cristiana, già accennato ieri.
Lo spunto arriva dalla prima lettura (2Mc 6,18-31), dove il vegliardo Eleàzaro “non si lascia indebolire dallo spirito della mondanità” e sceglie di morire di fame piuttosto che cadere nell’apostasia del “pensiero unico”.
Gli “amici mondani” avevano chiesto a Eleàzaro di mangiare carne suina ma il vecchio, stoicamente e “con nobiltà”, custodisce fino in fondo una “vita coerente” e “va al martirio”, dando “testimonianza”.
È la “mondanità spirituale” la prima trappola in cui i cristiani possono cadere: si vive privi di una “coerenza di vita”, si finge un atteggiamento ma, dietro le quinte, si agisce “in un’altra maniera”.
Il demone della mondanità, ha osservato il Pontefice, è difficile da riconoscere “perché è come il tarlo che lentamente distrugge, degrada la stoffa”, la rende inutilizzabile e chi ne è vittima, alla fine, “perde l’identità cristiana”.
Sono in tanti a dichiarare impudentemente: “io sono tanto cattolico, padre, io vado a Messa tutte le domeniche, ma tanto cattolico”. Poi, però, spesso, sono le stesse persone che, sul lavoro, pagano o chiedono tangenti, ha lamentato il Santo Padre.
“La mondanità – ha ribadito – ti porta alla doppia vita, quella che appare e quella che è vera, e ti allontana da Dio e distrugge la tua identità cristiana”.
È per questo che Gesù chiede al Padre di preservare i suoi discepoli dallo spirito mondano, un po’ come, molto tempo prima, aveva fatto Eleàzaro, sacrificando la propria vita per non dare il cattivo esempio ai più giovani.
L’identità cristiana, al contrario dello spirito mondano, non è “egoista” ma, piuttosto, “cerca di curare con la propria coerenza, curare, evitare lo scandalo, curare gli altri, dare un buon esempio”, ha sottolineato il Papa.
Se da un lato, “le tentazioni sono tante, e il trucco della doppia vita ci tenta tutti i giorni”, rendendo “impossibile” affrontare il tutto da soli, “il sostegno nostro – ha ricordato Francesco – contro la mondanità che distrugge la nostra identità cristiana, che ci porta alla doppia vita, è il Signore”, ha ricordato Francesco.
Lo strumento per vincere queste tentazioni, ha aggiunto, è sempre la preghiera: “Signore, sono peccatore, davvero, tutti lo siamo, ma ti chiedo il tuo sostegno, dammi il tuo sostegno, perché da una parte non faccia finta di essere cristiano e dall’altra viva come un pagano, come un mondano”.
In conclusione, papa Francesco ha suggerito di meditare attentamente la prima lettura di oggi: “Vi farà bene, vi darà coraggio per essere esempio a tutti e anche vi darà forza e sostegno per portare avanti l’identità cristiana, senza compromessi, senza doppia vita”, ha detto.