Lettura
È ben conosciuta la storia della figlia di Giairo, che Gesù, prendendola per mano e dicendole «Talità kum», fa risorgere alla vita. In questa storia è intrecciata un’altra storia di guarigione, meno conosciuta. È quella dell’emorroissa che tocca Gesù e viene guarita dalla sua malattia. Le due storie sembrano, ancora una volta, dimostrare la potenza del Signore, che ha in sé il potere di guarire e il potere di far vivere.
Meditazione
Ci sono vari personaggi in questo racconto che meriterebbero la nostra attenzione. Certamente l’emorroissa e la figlia di Giairo. La prima, perdendo sangue – il sangue nella cultura ebraica indica la vita – perde la sua vita. Era rinchiusa, mal vista dalla gente, non considerata, impossibilitata a partecipare alla vita religiosa e festiva della comunità. Portava un marchio e non poteva chiedere aiuto apertamente. La sua “perdita di vita” era costante, nascosta, impronunciabile. Tocca Gesù e Gesù la guarisce. Di questo fatto non ne avremmo avuto notizia, se Gesù non si fosse fermato. Egli ferma quella perdita della vita che la donna sta sopportando da troppo tempo. La seconda figura è la figlia di Giairo, che ha perso “completamente” la vita. Anche in questo caso, Gesù, semplicemente “toccando” la restituisce alla vita. Il Signore dona la vita due volte in questo unico racconto. Ci sono, inoltre, altri personaggi. Pensiamo solo a Giairo che abbandona la figlia in cerca di aiuto. Si fa strada tra la gente, riponendo la sua fiducia in quel Profeta. Egli, che era persona di un certo rilievo, si butta ai piedi di Gesù. Un gesto di umiltà e sicuramente di disperazione. L’Evangelista non ci racconta cosa pensava, mentre Gesù “perdeva tempo” a cercare chi l’avesse toccato. Non conosciamo i sentimenti che avrà provato alla notizia della morte della figlia, probabilmente intuendola ben prima che gli fosse comunicata a voce. Quanti sarebbero rimasti lì, accanto a Gesù, mentre il miracolo richiesto non veniva esaudito ed Egli sembrava non ascoltare le nostre necessità? Giairo rimane e sente Gesù che gli chiede di non aver timore e di aver fede. E Gesù dona la vita, anche quando sembra impossibile. Per la figlia di Giairo è una vita terrena, non ancora la vera vita, quella dei risorti. Per noi, che rivolgiamo insistentemente le nostre richieste a un Dio che ci sembra “distratto” o “occupato in altro”, il miracolo è ben altro: non qualche decennio di vita sulla terra, ma la vita eterna con il Signore. Non dobbiamo temere, solo aver fede.
Preghiera
Signore, ricordaci Giairo, quando ci sembra che sei distratto, lento, o che proprio non ci dài ascolto. Non dobbiamo temere, tu ti occupi di tutti noi. Insegnaci a fidarci di te.
Agire
Se Gesù sembra “distratto”, io continuo ad avere fede?
Meditazione del giorno a cura della prof.ssa Alexandra von Teuffenbach, docente di Teologia e Storia della Chiesa, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it