Conferenza Stampa di presentazione del Documento dal titolo “In cammino per la cura della casa comune – A cinque anni dalla Laudato si’ ”, elaborato dal Tavolo Interdicasteriale della Santa Sede sull’ecologia integrale - Foto (Screenshot) Copyright Vatican Media

Mons. Bruno Marie Duffé: “‘Laudato si’’ è un cammino per gli attori del futuro”

Conferenza Stampa di presentazione del Documento dal titolo “In cammino per la cura della casa comune – A cinque anni dalla Laudato si’ ”, elaborato dal Tavolo Interdicasteriale della Santa Sede sull’ecologia integrale

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Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, ha luogo una Conferenza Stampa di presentazione del Documento dal titolo “In cammino per la cura della casa comune – A cinque anni dalla Laudato si’ ”, elaborato dal Tavolo Interdicasteriale della Santa Sede sull’ecologia integrale.
Intervengono S.E. Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segretaria di Stato; S.E. Mons. Fernando Vérgez Alzaga, L.C., Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; S.E. Mons. Angelo Vincenzo Zani, Segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica (degli Istituti di Studi); il Rev.do Mons. Bruno Marie Duffé, Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; il Signor Aloysius John, Segretario Generale di Caritas Internationalis; e il Signor Tomás Insua, Cofondatore e Direttore Esecutivo del Global Catholic Climate Movement.

Intervento del Rev.do Mons. Bruno Marie Duffé

Per introdurre brevemente il Documento che ci vede riuniti oggi, attirerò l’attenzione sul titolo, che evoca il cammino che siamo chiamati a percorrere insieme per prenderci cura della terra e della sua popolazione. Mi limiterò a tre riflessioni personali.

1. La prima riflessione colloca questa pubblicazione in un contesto particolare: quello di una crisi sanitaria e sociale che amplifica la crisi ecologica e morale messa in luce dall’Enciclica Laudato si’. In effetti, viviamo l’esperienza della fragilità, nel nostro corpo, come nei nostri legami, nelle nostre prassi assistenziali, nel nostro modo di pensare e di vivere lo sviluppo economico e sociale. Questa esperienza di vulnerabilità produce inevitabilmente paura e inquietudine nei confronti del futuro. L’appello dell’Enciclica Laudato si’ ad “ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri” non mira a dilatare la paura, ma a proporre un cammino di conversione. Lo sappiamo, questo cammino esiste unicamente grazie a coloro che lo percorrono.

Oggi, Laudato si’ può produrre i frutti della conversione unicamente se dei testimoni proseguiranno il cammino che è stato tracciato da questa Lettera. “Testimoni” vuol dire “coloro che trasmettono”, “coloro che propongono”, “coloro che decidono e si decidono ad agire”. Chi sono questi testimoni? Sono gli attori della vita economica e politica; sono le comunità locali, con la loro memoria e le loro speranze, sono le chiese; sono i giovani ma anche gli anziani, in quando, come dice papa Francesco nell’Esortazione Christus vivit, affinché i giovani possano sognare il mondo di domani, occorre che gli anziani continuino a sognare anche il mondo di oggi. Abbiamo bisogno di illuminare i cammini pratici di attuazione di Laudato si’. È a questa pedagogia che il Documento “In cammino per la cura della casa comune. A cinque anni dalla Laudato si’ ” intende contribuire.

2. L’esperienza che viviamo quotidianamente in seno al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ci mostra che il programma e la costruzione dell’Enciclica Laudato si’. propongono, di per sé, un’andatura. Si tratta, prima di tutto, di posare lo sguardo sul mondo in cui viviamo – e nel quale alcuni “sopravvivono”. Guardare, ascoltare e lasciarsi toccare da ciò che viviamo e da coloro con cui viviamo. Guardare e lasciarsi toccare da una terra che soffre in silenzio e la cui sofferenza è direttamente legata all’attività umana, così come alla sregolatezza climatica, che questa attività ha provocato. Incontrare una comunità umana ferita dalle crescenti disuguaglianze e da una conflittualità sempre più forte. Contemplare la bellezza e la promessa di ciò che ci è stato affidato nella Creazione del Padre e nell’amore del Cristo. Agire e decidere a favore di un altro sviluppo che non si definisca più come un “sempre di più” e una “fuga in avanti”, che consuma tutte le forme di vita. Educare mediante il dialogo e le prassi quotidiane della sobrietà.

La presentazione di qualche “buona prassi” implica risvegliare altre iniziative educative e comunitarie. Qui penso all’iniziativa dei giovani in Argentina (“Cuidadores de la casa común”) o in Africa (con la CYNESA).

Infine, celebrare, ovvero fare memoria della promessa iscritta in ciascuno di noi, con i suoi talenti ed esperienze. E offrire ciò che abbiamo condiviso: le nostre pene e la gioia semplice, ma forte, della solidarietà. Per compiere questo cammino, siamo chiamati a rivisitare i luoghi della nostra attività umana: il rapporto con gli elementi (l’acqua, la terra e gli oceani), la biodiversità, il lavoro, l’economia, la finanza, la vita delle comunità locali e il pianeta, il locale e il globale. Si tratta di osare uno sviluppo integrale che si ispiri all’ecologia integrale: questa nuova armonia con la terra, con gli altri e con se stessi. Questo cammino è, in effetti, un cammino per la vita e il futuro della vita, che impegna ogni persona e ogni comunità “fino a comprendere l’umanità intera” (Paolo VI, Popolorum Progressio, 1967). Come vivere quello che annunciamo, quando parliamo di dignità, di responsabilità condivisa, di bene comune e di priorità per i poveri (questi principi compongono la “Dottrina sociale della Chiesa”).

3. Nell’introduzione del Documento “In cammino per la cura della casa comune”, siamo invitati a tenere a mente la preghiera pronunciata da Papa Francesco, il 27 marzo 2020, per implorare la fine della pandemia: “Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri. E possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita”. Evidentemente, questa guida non dispensa dal leggere l’Enciclica Laudato si’, che rimane la fonte di ispirazione e di iniziativa. Laudato si’ è un cammino per gli attori del futuro. È importante sostenere i compagni di viaggio: questo è il senso di questo documento, che si vuole catechesi manifesta della conversione all’ecologia integrale.

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ZENIT Staff

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