La prima domanda che ci siamo fatti: chi invitiamo a pranzo? Allora, con l’elenco davanti, dicevamo: questo sì, questo sì, questo no, questo sì, questo no. E perché questo no? chiede uno. Risponde un altro: perché non vuol perdonare all’altro fratello: quando si perdoneranno, allora potranno venire a festeggiare il papà con un bel pranzo. Del resto, essi stessi non verrebbero per la paura d’incontrarsi.
È invitato quindi chi ama e perdona. Chi non perdona e non ama, non solo non è invitato, ma non se la sente neanche di accettare l’invito.
“Beati, quindi, gli invitati alla cena del Signore.” Invitati sono tutti coloro che vanno prima a riconciliarsi col fratello: Se vuoi partecipare al banchetto, “va prima a riconciliarti con tuo fratello. “
La veste nuziale, il biglietto d’invito è proprio la carità fraterna.
Ciao da P. Andrea
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Pranzo / Pixabay CC0 - Photo-Mix, Public Domain
L’onomastico di papà
“Pillola quotidiana” di padre Andrea Panont