Vescovo Gábor Mohos, vescovo ausiliare di Esztergom_Budapest (Ungheria) - Foto Copyright Congresso Eucaristico Internazionale

Congresso Eucaristico Internazionale: pre-incontro on-line, videomessaggi da 11 paesi di 5 continenti

Papa Francesco: “Proseguiamo, spiritualmente uniti, il cammino di preparazione”

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È arrivato al termine il pre-incontro on-line in segno dell’Eucaristia, organizzato nella data del Congresso Eucaristico Internazionale rimandato all’anno prossimo.

Su richiesta del cardinale Péter Erdő i relatori e i testimoni del congresso hanno inviato i loro videomessaggi.

I video sono arrivati da 11 paesi di 5 continenti, sono stati pubblicati sul canale YouTube del congresso.

Il pre-incontro on-line è stato inaugurato il 13 settembre dal cardinale Péter Erdő, primate d’Ungheria. Il cardinale ha sottolineato l’importanza del fatto che nella preghiera riflettiamo insieme dell’esperienza, del shock che la pandemia ha causato nella nostra vita.

https://www.youtube.com/watch?v=wxZ1mTDZbaU

Alla giornata dell’inaugurazione l’arcivescovo Piero Marini, presidente del Pontificio comitato per i congressi eucaristici internazionali ha mandato il suo messaggio da Roma. Il coronavirus mette in luce quello che conta davvero: il culto non è cessato neanche durante la pandemia ma si è manifestato nelle opere di solidarietà. Mons. Marini ci ha invitato anche alla conversione ecologica perché siamo responsabili alla terra e ai nostri prossimi, nella speranza di un futuro migliore.

https://www.youtube.com/watch?v=-k62wgqspH4&t=7s

Il 14 settembre l’arcivescovo della diocesi di Onitsha della Nigeria, Valerian Maduka Okeke ha mandato il suo messaggio. Nel video arrivato dal paese africano ha ringraziato „la brava gente dell’Ungheria”, il governo ungherese e il popolo di Dio che con le donazioni aveva sostenuto, manifestando l’amore eucaristico, la loro comunità che soffre di carestia, di persecuzioni religiose e della pandemia,

https://www.youtube.com/watch?v=XG-XCqjDO-4&t=10s

Il 15 settembre il cardinale Louis Raphaël Sako, patriarca cattolico caldeo ha espresso la gratitudine della comunità cattolica caldea perseguitata al popolo e al governo ungheresi. La guerra che per lunghi anni ha afflitto l’Iraq ha causato ferite profonde. Il leader della comunità cristiana ha sottolineato: la preghiera, anche se non può cambiare direttamente gli eventi, può avere influenza sul cuore e sulla prospettiva della persona che vive gli eventi. La persona che prega gode la pace ed è capace a vivere la gioia della bontà anche nei suoi rapporti con gli altri – ha espresso il leader della comunità cattolica caldea.

https://www.youtube.com/watch?v=5ibbnYGcXyk&t=16s

Il 16 settembre il cardinale Timoty Dolan, l’arcivescovo di New York ha richiamato l’attenzione al fatto che non possiamo rinnovarsi nella Chiesa senza rinnovarsi nella nostra fede.

https://www.youtube.com/watch?v=v6ZPDKadCq4

Il 17 settembre Johannes Hartl teologo-filosofo tedesco, convertito all’età adulta, nel suo messaggio ha sottolineato il fatto che la gente durante il lockdown si è rivolta alla preghiera e alla spiritualità. Secondo il teologo, studioso di letteratura bisogna insegnare alla gente la vita profonda di preghiera che possa aiutare a superare le crisi e anche la mancanza provvisoria del ricevere l’Eucaristia.

https://www.youtube.com/watch?v=mXA10Qshutw&t=18s

Lo stesso giorno è arrivato il video di Moyses Azevedo, fondatore della Comunità Cattolica Shalom in cui ha affermato che non è stato Dio a mandare il virus, Lui sta con noi, è presente con il suo amore e compassione in mezzo al dolore e alla sofferenza dell’umanità. Ha sottolineato: „Non siamo soli. Gesù ci ha promesso di stare con noi tutti i giorni della nostra vita. Ci da la grazia e la forza per vincere con la potenza della croce e della resurrezione.”

https://www.youtube.com/watch?v=e2X8Ry5-zxI

Il 18 settembre Ägidius J. Zsifkovics, vescovo della diocesi di Eisenstadt (Kismarton) nel suo messaggio ha parlato dell’esperienza straordinaria vissuta dai cristiani nel periodo della pandemia del coronavirus. Ha paragonato questo periodo al disagio esperimentato dal popoli ebraico durante il lungo viaggio nel deserto, sottolineando che la Chiesa indica alla gente dove sfamarsi e dissetarsi con il pane pane dal cielo.

https://www.youtube.com/watch?v=QL7mUCDiM9U&t=29s

Lo stesso giorno è stato pubblicato sul canale YouTube anche il video della teologa Mary Healy di Detroit che ha preso la parabola biblica della donna che soffre di perdita di sangue e viene guarita da Gesù, l’ha paragonata alla paura, all’angoscia della pandemia che molti di noi sentiamo. Ha rievocato le parole di Gesù rivolte a quella donna secondo le quali deve ringraziare la sua guarigione alla sua fede.

https://www.youtube.com/watch?v=A_2h7IJuE2w

Il 19 settembre il cardinal Gérald Lacroix, l’arcivescovo di Quebec nel suo videomessaggio ha condiviso i suoi pensieri della pandemia come invito all’approfondimento nella fede. Il congresso è buono strumento di questo. In base alle esperienze dell’incontro mondiale nel Canada ha detto: „Il congresso aiuta ad ascoltare la chiamata di Gesù di trapassare all’altro lato del fiume e incontrare quelli che ancora non conoscono la gioia dell’amore di Dio.”

https://www.youtube.com/watch?v=hngwCFiZ5tA&t=50s

Lo stesso giorno Jean-Luc Moens, moderatore del CHARIS (Catholic Charismatic Renewal) ha parlato della sua esperienza di fede, dello stato di grazia sperimentato nel lockdown, della scoperta della presenza di Dio in lui stesso. Ha riassunto in poche parole: „Gesù, so che sei qui e ti amo.”

https://www.youtube.com/watch?v=rjkCZupiFzY

Il 20 settembre, l’ultimo giorno del pre-incontro on-line Konstantin Szabó, prete greco cattolico della Transcarpazia (Ucraina) ha parlato delle esperienze vissute durante il lockdown, di un santo timore di Dio insieme all’esperienza di una fede che diventa più profonda. Nel suo messaggio ha sottolineato: quello che importa è che abbiamo potuto vivere questa prova con amore.

https://www.youtube.com/watch?v=Y8RM_qj5Dhs

Papa Franceso dopo la preghiera domenicale dell’Angelus ha rivolto il suo saluto ai Pastori e ai fedeli dell’Ungheria e a tutti coloro che aspettavano con fede e con gioia il congresso eucaristico internazionale a Budapest. Il Santo Padre, che secondo i progetti avrebbe partecipato alla messa di chiusura del congresso internazionale, ha chiesto: „Proseguiamo, spiritualmente uniti, il cammino di preparazione, trovando nell’Eucaristia la fonte della vita e della missione della Chiesa.”

Il pre-incontro in segno del Congresso Eucaristico Internazionale è stato chiuso con il messaggio del cardinale Péter Erdő, primate d’Ungheria. Il pastore ungherese ha parlato da Budapest, dalla Piazza degli Eroi, dal luogo dove hanno celebrato le messe di apertura e di chiusura del Congresso Eucaristico Internazionale del 1938. Ha parlato da una piazza dove mezzo milione di fedeli dell’Ungheria appena liberata dalla dittatura comunista, in cerca della sua strada, nel 1991 hanno pregato insieme al papa Giovanni Paolo II in visita a Budapest. Tra gli insegnamenti della pandemia il cardinale ha sottolineato: „Abbiamo trasmesso tante messe on-line, ma tutti sapevamo che questo non equivaleva alla presenza personale. Quest’anno è stato dominato dal desiderio dell’Eucaristia. Dio possa concedere che a questa data dell’anno prossimo possiamo veramente festeggiare insieme ai fedeli arrivati da tutte le parti del mondo.”

https://www.youtube.com/wat

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ZENIT Staff

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