Udienza Generale (28/11/2018) - Foto © Vatican Media

Il primo step: un progetto triennale su famiglia e povertà

Conferenza Stampa di presentazione dell’Osservatorio Internazionale sulla Famiglia

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Alle ore 11.00 di questa mattina si tiene nella Sala Stampa della Santa Sede una Conferenza Stampa di presentazione dell’Osservatorio Internazionale sulla Famiglia, un’iniziativa proposta dal Pontificio Istituto Teologico «Giovanni Paolo II» per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, in cooperazione con l’Università Cattolica di Murcia e il CISF di Milano. Partners che aderiscono al progetto sono Istituti e Facoltà Universitarie dell’Italia, Spagna, Finlandia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Stati Uniti d’America, Messico, Argentina, Cile, Benin, Kenia e Hong Kong.
Il sito internet dell’Osservatorio è www.familymonitor.net
Intervengono alla Conferenza Stampa S.E. Mons. Vincenzo Paglia, Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Teologico «Giovanni Paolo II» per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia e Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; il Prof. José Luis Mendoza Pérez, Presidente della Universidad Católica San Antonio di Murcia (UCAM); il Dr. Francesco Belletti, Direttore del Centro Internazionale Studi Famiglia (CISF). Ne riportiamo di seguito gli interventi:
S.E. Mons. Vincenzo Paglia
Annunciamo oggi ufficialmente la nascita dell’Osservatorio Internazionale sulla Famiglia: una nuova iniziativa voluta dal Pontificio Istituto Teologico «Giovanni Paolo II» per gli Studi sul Matrimonio e la Famiglia, in cooperazione con l’Università Cattolica di Murcia, il CISF di Milano. Lo facciamo in relazione a quanto Papa Francesco ha chiesto più volte, in questi anni, ossia un’attenzione specifica al vissuto concreto delle famiglie, a “la situazione attuale delle famiglie, in ordine a tenere i piedi per terra” (AL 6, poi cfr. AL 32-49).
Lui per primo lo ha fatto, ad esempio nel ciclo di catechesi che ha dedicato a questo tema tra i due Sinodi, dove non ha tratteggiato un ideale astratto di famiglia, ma ha riletto la vita quotidiana delle famiglie, mostrandone la ricchezza, affrontando le difficoltà, lasciando emergere il lieto annuncio che Dio offre a ognuna. Così, correttamente, si individua l’apporto sano che le scienze umane offrono alla comprensione dell’esperienza credente, in questo specifico caso familiare; per questo motivo se ne fa carico il Giovanni Paolo II, proprio per la sua qualifica di Istituto Teologico, cioè in perenne dialogo con la storicità e le sue forme.
L’Osservatorio che presentiamo oggi serve dunque a questo: a tenere i piedi per terra, e così servire con più forza ed energia, passione evangelica, l’amore tra l’uomo e la donna, cui è affidato il senso della storia e il destino del creato. La pretesa è alta nelle questioni che affronteremo e nel metodo che sarà usato.
Il primo triennio sarà dedicato allo studio della povertà delle famiglie, intesa nel duplice registro relazionale/affettiva ed economica. Perché se c’è un’urgenza e insieme una ricchezza sorprendente quanto il Vangelo che la rivela, questa è la condizione dei più piccoli, di chi è minore, dell’escluso dalla storia, del non accolto nella città degli uomini. È la scena (attualissima!) del Presepe che in tutte le case spero troverà spazio nei prossimi giorni.
Grazie all’impegno diretto dell’Università Cattolica di Murcia, che voglio ringraziare pubblicamente nella persona del suo Presidente Sr. Mendoza, il metodo di lavoro di questo osservatorio sarà inclusivo e diffusivo: tutti le istituzioni accademiche finora contattate (circa 20 da 15 nazioni) hanno subito accettato e altre si stanno aggiungendo; a queste realtà sarà affidata la rilevazione dei dati nazionali, secondo il metodo che il dr. Belletti del CISF, che ringrazio per la professionalità messa in campo, presenterà a breve. Ad esse si stanno aggiungendo diverse reti di realtà familiari, di centri studi, di organizzazioni non governative. Prima fra tutte Caritas Internationalis, il cui Presidente Cardinal Tagle e il suo segretario generale dr. Roy si sono dimostrati subito entusiasti dell’iniziativa e hanno messo a disposizione la rete di tutte le Caritas mondiali. Un ringraziamento particolare va poi al Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita che non poche energie ha sta dedicando alla costruzione di queste reti preziose a servizio delle famiglie.
Grazie anche a queste realtà, l’Osservatorio offrirà un articolato servizio di informazione (newsletter periodica, sito web, social), con continue notizie sulla condizione delle famiglie nel mondo e su quanto i molteplici soggetti dedicati operano a loro favore. Un grande lavoro di raccolta e di rilancio, una trama di relazioni a servizio di questo legame tanto forte quanto l’amore, come insegna il Cantico dei Cantici, e tanto debole quanto la condizione umana che condividiamo e raccontiamo, che il Figlio dell’Uomo ha assunto, amato e salvato.
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Dr. Francesco Belletti
Modello operativo e progettualità 2018-2021
Perché un Osservatorio. Promuovere un Osservatorio significa impegnarsi nell’attuazione di un sistema permanente di lettura, confronto ed interpretazioni di dati quantitativi e qualitativi, che consenta di comparare i vari contesti nazionali e di seguire nel corso del tempo i cambiamenti.
Perché un altro Osservatorio. La scelta di dedicare un Osservatorio al tema famiglia è legata alla convinzione che, pur in presenza di un’ampia serie di dati, indicatori, indagini e sistemi di monitoraggio a livello internazionale, manchi comunque una riflessione specificamente indirizzata a leggere il valore della famiglia nel vivo delle comunità nazionali, capace di parlare prima di tutto alla comunità sociale e civile.
Il primo step: un progetto triennale su famiglia e povertà. Il piano operativo 2019-2021 sarà incentrato su famiglia e povertà, considerando l’intreccio tra questi due elementi una priorità a livello globale. Del resto la lotta alla povertà costituisce uno degli obiettivi prioritari dell’agenda internazionale, come risulta anche dagli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile 2030, promossi dalle Nazioni Unite.
Povertà e relazioni familiari. Il progetto intende analizzare il ruolo che le relazioni familiari giocano nei confronti della condizione di povertà delle persone, la loro capacità di essere fattore protettivo, ma anche gli elementi di vulnerabilità in caso di un loro indebolimento. In estrema sintesi il modello interpretativo che verrà esplorato può essere così descritto: “La povertà delle famiglie dipende da un complesso sistema di interazioni, in cui le risorse e le fragilità dei sistemi relazionali familiari affrontano sfide ed opportunità generate dal sistema economico e dalle (possibili) azioni di politica pubblica (modelli di welfare, politiche solidaristiche, responsabilità dei vari livelli della pubblica amministrazione, presenza di sistemi misti di privato, pubblico e non profit)”.
Piano operativo 2018-2021. Il progetto prevede un primo percorso triennale (2019-2021), su due fasi: la prima dedicata a “famiglia e povertà relazionali”, la seconda a “famiglia e povertà economiche e strutturali”. Il primo report di sintesi sarà pubblicato a maggio 2020; il secondo report è previsto per maggio 2021. Sono previsti anche due seminari/expert meeting intermedi di coordinamento (uno nel 2019 e uno nel 2020) tra tutti i diversi referenti nazionali.
Modello operativo e contenuti. L’indagine sarà realizzata in alcune nazioni, rappresentative dei diversi contesti mondiali, e sarà attuata attraverso una rete di focal points nazionali, composta da esperti e centri universitari che in ogni nazione redigeranno una “Scheda-Paese” (una griglia di domande uguale per tutti, ma capace di recepire le forti eterogeneità presenti tra Paese e Paese), con dati quantitativi e qualitativi, coordinata da una équipe centrale che opera sotto la responsabilità congiunta dei tre Enti promotori.
Al termine della redazione dei “casi nazionali” verrà redatto un report comparativo. In particolare per il primo anno (famiglia e povertà relazionale) le domande si incentreranno sul rapporto tra qualità relazionale delle famiglie e soggettività economica della famiglia, compiti educativi e capacità di cura e solidarietà.
Tre aspetti trasversali. Tra le priorità conoscitive essenziali resteranno sotto osservazione in modo permanente il ruolo della donna, la condizione dei bambini, il ruolo delle nuove tecnologie e dello sviluppo delle reti sociali digitali.

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ZENIT Staff

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