Cardinal Peter Turkson during the presentation of reflexion about miners work in de world

Foto @ ZENIT (archivio)

Settimana Mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici

Messaggio del Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale

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Pubblichiamo di seguito il Messaggio del Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Em.mo Card. Peter K.A. Turkson, in occasione della Settimana Mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici, che ha luogo dal 12 al 18 novembre 2018, sul tema Limitare l’insorgenza e la diffusione della resistenza agli antibiotici – Un’esortazione ad agire.:
Messaggio
Limitare l’insorgenza e la diffusione della resistenza agli antibiotici – Un’esortazione ad agire
La Settimana mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici [World Antibiotic Awareness Week (WAAW)], che si svolge nel mese di novembre di ogni anno, è l’occasione per ribadire l’urgenza e l’importanza mondiale di questo crescente problema di salute pubblica. Lo scopo di tale iniziativa è quello di “aumentare la consapevolezza globale relativamente alla resistenza agli antibiotici [Antimicrobial Resistance (AMR)] e incoraggiare le migliori pratiche tra il pubblico in generale, gli operatori sanitari e i responsabili politici per evitare un’ulteriore insorgenza e diffusione della resistenza agli antibiotici”[1].
Fin dalla loro scoperta, gli antibiotici sono stati la pietra angolare della medicina moderna e hanno trasformato la salute dell’umanità salvando milioni di vite e alleviando numerose sofferenze. “Tuttavia, l’uso inappropriato e l’abuso di antibiotici negli uomini e negli animali hanno favorito l’insorgenza e la diffusione dell’AMR, che si verifica quando microbi, come i batteri, diventano resistenti ai farmaci usati per curarli”[2]. Purtroppo, il problema si sta aggravando e diffondendo, quale conseguenza, tra l’altro, di programmi inadeguati di prevenzione e controllo delle infezioni, di medicinali di scarsa qualità, di un’insufficiente regolamentazione per quel che concerne l’impiego di antibiotici nella popolazione, nei cibi per gli animali e in agricoltura, nonché per le difficoltà di accesso ai servizi sanitari, ivi compresi i test diagnostici e laboratoristici, e per la contaminazione dell’acqua, del suolo e delle coltivazioni.
La resistenza agli antibiotici rappresenta oggi una grande sfida per la salute pubblica mondiale poiché minaccia la prevenzione e il trattamento efficaci di un numero crescente di infezioni causate da batteri, parassiti, virus e funghi. Se non affrontata, la continua insorgenza e diffusione di malattie resistenti ai farmaci mette a rischio la medicina moderna, e rappresenta una sfida per la salute e lo sviluppo delle nazioni mentre “rende più difficile salvaguardare la salute e il benessere delle persone più esposte a infezioni mortali, specialmente le partorienti, i neonati, i pazienti con determinate malattie croniche e quanti si sottopongono a chemioterapia o a interventi chirurgici” [3] e minaccia, in particolare, “centinaia di milioni di persone che non hanno accesso all’assistenza sanitaria e sono più suscettibili a malattie collegate alla resistenza antimicrobica”[4].
In qualità di Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, mi unisco alla comunità internazionale nell’esortazione ad agire con urgenza al fine di limitare l’insorgenza e la diffusione della resistenza agli antibiotici. Il tempo a nostra disposizione sta per scadere, e noi pertanto dobbiamo agire per promuovere e intraprendere le indispensabili modifiche di comportamento, per aumentare il livello di consapevolezza e l’efficacia degli interventi preventivi, per intensificare il controllo delle infezioni e per impiegare correttamente gli antibiotici.
Al riguardo, le decine di migliaia di centri sanitari e istituzioni di formazione medica e assistenza sanitaria gestiti dalla Chiesa, come pure quelli che fanno riferimento ad altre organizzazioni religiose, sono nella posizione ideale per favorire un sostegno costante, e per “intraprendere azioni individuali e di gruppo finalizzate a promuovere attività sociali e mediche utili per contrastare l’insorgenza e la diffusione dell’AMR … Le comunità religiose, sia a livello istituzionale che locale, sono nella giusta posizione per promuovere iniziative efficaci e sostenibili per affrontare il problema”[5].
Mentre lascio l’ambito clinico agli esperti, desidero sottolineare alcune iniziative identificate dalle organizzazioni confessionali affinché le comunità si impegnino a realizzare un cambiamento comportamentale immediato e di alto profilo, al fine di ridurre l’insorgenza e la diffusione dell’AMR: “Aumentare la consapevolezza e l’educazione sui metodi di prevenzione e controllo delle infezioni; Sensibilizzare rispetto all’impatto individuale e comunitario derivante dall’uso improprio degli antibiotici e dalla loro autosomministrazione; Instaurare un clima di consapevolezza all’interno della comunità al fine di aumentare il livello di attenzione, di migliorare la prevenzione e il controllo delle infezioni e, in particolare, di incrementare la fiducia nei vaccini; Far sì che siano affidabili e sostenibili sia l’accesso all’acqua e alle risorse igienicosanitarie, sia il loro impiego”[6] .
Queste e altre iniziative identificate dai responsabili politici e dalle autorità di sanità pubblica possono effettivamente innescare nelle comunità il cambiamento di comportamento tanto necessario per affrontare l’insorgenza e la diffusione della resistenza agli antibiotici. Affido alla Beata Vergine Maria, Salus Infirmorum, tutti i nostri sforzi per affrontare questa sfida della sanità pubblica dei nostri tempi.
Cardinale Peter K.A. Turkson
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[1] WHO, Campaigns/World Antibiotic Awareness Week, 12-18 November 2018. [2] Ibid. [3] Card. Parolin, Intervento all’Incontro di alto livello sulla resistenza Antimicrobica, New York, 21 settembre 2016. [4] Ibid. [5] Workshop for Catholic-inspired and other faith-based organizations, Combating the Emergence and Spread of Antimicrobial Resistance: A Workshop to Strengthen Faith-Based Engagement, Rome Italy, December 12-15, 2016. [6] Ibid.

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ZENIT Staff

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