Visita Fondazione Santa Lucia, 22 settembre 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

"Ignorare la sofferenza dell’uomo, cosa significa?"

Papa Francesco sulla parabola del buon samaritano (cfr Lc 10,25-37)

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“Buon Samaritano sei anche tu quando sai scoprire il volto di Cristo in chi ti sta accanto”; questo il tweet pubblicato ieri da Papa Francesco.
Riflettendo sulla parabola del buon samaritano (cfr Lc 10,25-37), Papa Francesco ha ricordato il significato della parola “compassione” e ha evidenziato le caratteristiche di chi aiuta il prossimo.
“Non dimentichiamolo mai: di fronte alla sofferenza di così tanta gente sfinita dalla fame, dalla violenza e dalle ingiustizie, non possiamo rimanere spettatori. Ignorare la sofferenza dell’uomo, cosa significa? Significa ignorare Dio! Se io non mi avvicino a quell’uomo, a quella donna, a quel bambino, a quell’anziano o a quell’anziana che soffre, non mi avvicino a Dio. […] Compassione significa ‘compartire con’. Il verbo indica che le viscere si muovono e fremono alla vista del male dell’uomo. E nei gesti e nelle azioni del buon samaritano riconosciamo l’agire misericordioso di Dio in tutta la storia della salvezza. […] Il samaritano si comporta con vera misericordia: fascia le ferite di quell’uomo, lo trasporta in un albergo, se ne prende cura personalmente e provvede alla sua assistenza. Tutto questo ci insegna che la compassione, l’amore, non è un sentimento vago, ma significa prendersi cura dell’altro fino a pagare di persona. Significa compromettersi compiendo tutti i passi necessari per “avvicinarsi” all’altro fino a immedesimarsi con lui: ‘amerai il tuo prossimo come te stesso’. […] Tu puoi diventare prossimo di chiunque incontri nel bisogno, e lo sarai se nel tuo cuore hai compassione, cioè se hai quella capacità di patire con l’altro.
Questa parabola è uno stupendo regalo per tutti noi, e anche un impegno! A ciascuno di noi Gesù ripete ciò che disse al dottore della Legge: ‘Va’ e anche tu fa’ così’ (v. 37). Siamo tutti chiamati a percorrere lo stesso cammino del buon samaritano, che è figura di Cristo: Gesù si è chinato su di noi, si è fatto nostro servo, e così ci ha salvati, perché anche noi possiamo amarci come Lui ci ha amato, allo stesso modo.”

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ZENIT Staff

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