Incontro - Rappresentanza di Rifugiati (19 giugno 2017) - Foto © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

Migrazione internazionale: "Necessario l’aiuto di tutta la Comunità internazionale"

Messaggio del Santo Padre Francesco in occasione del “II Colloquio Santa Sede – Messico sulla migrazione internazionale”

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Si tiene oggi in Vaticano, presso la Casina Pio IV, il “II Colloquio Santa Sede – Messico sulla migrazione internazionale”, promosso dalla Segreteria per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato e dall’Ambasciata del Messico presso la Santa Sede, con la collaborazione della Pontificia Accademia delle Scienze e della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
Riportiamo di seguito il Messaggio che il Papa invia ai partecipanti al Colloquio, il cui testo sarà letto da S.E. Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati:
Desidero far giungere il mio saluto a tutti i partecipanti a questo secondo Colloquio Santa Sede – Messico sulla migrazione internazionale, con un particolare ringraziamento per gli organizzatori e i relatori. Questo incontro avviene nel 25° anniversario del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra gli Stati Uniti Messicani e la Santa Sede. È pertanto un’occasione propizia per rafforzare e rinnovare i nostri legami di collaborazione e di intesa per continuare a lavorare insieme in favore dei bisognosi e degli scartati della società.
Nel momento attuale, in cui la Comunità internazionale è impegnata in due processi che condurranno ad adottare due patti globali, uno sui rifugiati e l’altro sulla migrazione sicura, ordinata e regolare, vorrei incoraggiarvi nel vostro compito e nel vostro sforzo affinché la responsabilità della gestione globale e condivisa della migrazione internazionale trovi il suo punto di forza nei valori della giustizia, della solidarietà e della compassione. A tal fine, occorre un cambiamento di mentalità: passare dal considerare l’altro come una minaccia alla nostra comodità allo stimarlo come qualcuno che con la sua esperienza di vita e i suoi valori può apportare molto e contribuire alla ricchezza della nostra società. Perciò, l’atteggiamento fondamentale è quello di «andare incontro all’altro, per accoglierlo, conoscerlo e riconoscerlo» (Omelia nella Messa per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, 14 gennaio 2018).
Per far fronte e dare risposta al fenomeno della migrazione attuale, è necessario l’aiuto di tutta la Comunità internazionale, dal momento che esso ha una dimensione transnazionale, che supera le possibilità e i mezzi di molti Stati. Questa cooperazione internazionale è importante in tutte le tappe della migrazione, dal Paese di origine fino alla destinazione, come pure nel facilitare il ritorno e il transito. In ognuno di questi passaggi, il migrante è vulnerabile, si sente solo e isolato. Prendere coscienza di questo è di capitale importanza se si vuole dare una risposta concreta e degna a questa sfida umanitaria.
Vorrei infine segnalare che nella questione della migrazione non sono in gioco solo numeri, bensì persone, con la loro storia, la loro cultura, i loro sentimenti e le loro aspirazioni. Queste persone, che sono nostri fratelli e sorelle, hanno bisogno di una protezione continua, indipendentemente dal loro status migratorio. I loro diritti fondamentali e la loro dignità devono essere protetti e difesi. Un’attenzione speciale va riservata ai migranti bambini, alle loro famiglie, a quanti sono vittime delle reti del traffico di esseri umani e a quelli che sono sfollati a causa di conflitti, disastri naturali e persecuzioni. Tutti costoro sperano che abbiamo il coraggio di abbattere il muro di quella complicità comoda e muta che aggrava la loro situazione di abbandono e che poniamo su di loro la nostra attenzione, la nostra compassione e la nostra dedizione.
Rendo grazie a Dio per il lavoro e il servizio che prestate e vi esorto a continuare i vostri sforzi per andare incontro a questo grido dei nostri fratelli, che ci chiedono di riconoscerli come tali e di dare loro l’opportunità di vivere in dignità e pace, favorendo così lo sviluppo dei popoli. E imparto a tutti voi la Benedizione Apostolica.
Dal Vaticano, 14 giugno 2018
FRANCESCO

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione