Essere un buon cristiano, andare a Messa la domenica, fare opere di misericordia, recitare le preghiere, educare bene i figli… Tutto questo “sta molto bene”, ma manca una cosa: “Sei entrato nel mistero di Gesù Cristo?”. Questa la domanda chiave che papa Francesco ha rivolto oggi, martedì 24 ottobre 2017, ai presenti nella Cappella della “Domus Sanctae Marthae” e ai credenti in generale.
Nella sua riflessione, riportata dal programma italiano della Radio Vaticana, il Pontefice si è soffermato sulla Prima lettura di oggi, presa dalla Lettera ai Romani (5,12.15.17-19.20-21), nella quale l’Apostolo Paolo, consapevole del fatto che le parole non sono sufficienti per spiegare Gesù, “ci spinge”, anzi “ci scaraventa, perché cadiamo nel mistero” talmente “sovrabbondante” e “generoso” del Figlio di Dio.
Per “entrare nel mistero di Gesù”, ha spiegato Francesco, occorre infatti “lasciarsi andare in quell’abisso di misericordia dove non ci sono parole: soltanto l’abbraccio dell’amore”, lo stesso “amore che Lo portò alla morte per noi”.
Qualcuno potrebbe quindi anche recitare tutto il Credo, l’intero Catechismo, ma “capire il mistero di Gesù Cristo non è una cosa di studio”, perché “Gesù Cristo è capito soltanto per pura grazia”.
Idem quando “andiamo a confessarci […], diciamo i peccati al confessore e siamo tranquilli e contenti”. Anche qui, “se facciamo così, non siamo entrati nel mistero di Gesù Cristo”, ha avvertito Francesco. Infatti, “se io ci vado, vado a incontrare Gesù Cristo, a entrare nel mistero di Gesù Cristo, a entrare in quell’abbraccio di perdono del quale parla Paolo”.
C’è un pio esercizio che aiuta ad entrare nel mistero di Gesù: “fare la Via Crucis”. Si può “farlo a casa”, ha suggerito il Pontefice, “pensando ai momenti della Passione del Signore. Anche i grandi Santi consigliavano sempre di incominciare la vita spirituale con questo incontro con il mistero di Gesù Crocifisso”.
Santa Teresa d’Avila lo consigliava alle sue monache, ha ricordato Jorge Bergoglio. “Per arrivare alla preghiera di contemplazione”, lei diceva di “incominciare con la meditazione della Passione del Signore. La Croce con Cristo. Cristo nella Croce. Incominciare e pensare. E così, cercare di capire con il cuore che ‘amò me e diede se stesso per me’, ‘diede se stesso alla morte per me’.”
Perciò, ha esortato il Pontefice, che ha definito il Crocifisso “icona del più grande mistero della creazione” e “centro della Storia, centro della mia vita”, “chiediamo a san Paolo, un vero testimone, uno che ha incontrato Gesù Cristo e si è lasciato incontrare da Lui”, “che ci dia la grazia di entrare nel mistero di Gesù Cristo”, Colui che “ci amò, diede se stesso alla morte per noi, che ci ha fatti giusti davanti a Dio, che ha perdonato tutti i peccati, anche le radici del peccato”.
Santa Marta, 24 ottobre 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO
Santa Marta: “entrare nel mistero di Gesù Cristo”
Omelia nella Messa di martedì 24 ottobre 2017