Papa & congresso “La catechesi e le persone con disabilità”, 21 ottobre 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

Il Papa denuncia “atteggiamento di rifiuto” nei confronti delle persone con handicap

Udienza ai partecipanti al congresso “La catechesi e le persone con disabilità”

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“E’ ancora troppo forte nella mentalità comune un atteggiamento di rifiuto di questa condizione, come se essa impedisse di essere felici e di realizzare sé stessi.”
Lo ha constatato papa Francesco ricevendo ieri, sabato 21 ottobre 2017, in udienza in Vaticano i partecipanti al congresso “La catechesi e le persone con disabilità”, promosso dal Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.
Nel suo discorso, il Pontefice ha denunciato la “visione spesso narcisistica e utilitaristica”, che porta “a considerare come marginali le persone con disabilità, senza cogliere in esse la multiforme ricchezza umana e spirituale”, e in particolare la “tendenza eugenetica a sopprimere i nascituri che presentano qualche forma di imperfezione”.
“E’ un pericoloso inganno pensare di essere invulnerabili”, ha avvertito Francesco, che ha ricordato le parole pronunciate la sera di giovedì 7 settembre scorso davanti alla nunziatura apostolica di Bogotá, in Colombia, da una giovane portatrice di handicap, cioè che “la vulnerabilità appartiene all’essenza dell’uomo”.
Perciò “la Chiesa non può essere ‘afona’ o ‘stonata’ nella difesa e promozione delle persone con disabilità”, ha scandito il Papa, aggiungendo che nella comunità non possono mancare le parole e soprattutto i gesti “per incontrare e accogliere le persone con disabilità”. “Specialmente la Liturgia domenicale dovrà saperle includere.”
Idem per la catechesi, che è “chiamata a scoprire e sperimentare forme coerenti perché ogni persona, con i suoi doni, i suoi limiti e le sue disabilità, anche gravi, possa incontrare nel suo cammino Gesù e abbandonarsi a Lui con fede”, così ha spiegato.
Infatti, ha sottolineato il Papa, “nessun limite fisico e psichico potrà mai essere un impedimento a questo incontro, perché il volto di Cristo risplende nell’intimo di ogni persona”.
“Impariamo a superare il disagio e la paura che a volte si possono provare nei confronti delle persone con disabilità” e “a cercare e anche a ‘inventare’ con intelligenza strumenti adeguati perché a nessuno manchi il sostegno della grazia”, così ha esortato il Pontefice alla fine del suo discorso.
Cliccare qui per leggere il testo completo del discorso.

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Paul De Maeyer

Schoten, Belgio (1958). Laurea in Storia antica / Baccalaureato in Filosofia / Baccalaureato in Storia e Letteratura di Bisanzio e delle Chiese Orientali.

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