Lettura
Dio, dopo aver fatto uscire Israele dall’Egitto, gli dà una legge che servirà a vivere l’alleanza con lui, soprattutto perché non cada nella schiavitù dell’idolatria che imprigiona l’anima e oscura la mente. I comandamenti sono la strada della libertà sulla quale camminare, sono la “bussola” per orientarsi verso il Signore. Osservarli è affidarsi a Lui senza riserva. Gesù, nel Vangelo, spiega la parabola del seme a coloro che lo seguono. Ciò significa che tra coloro che lo seguono vi sono diversi tipi di discepoli.
Meditazione
Quanta idolatria e mondanità albergano nel cuore dei cristiani, ed essi non lo sanno neppure. A chi abbiamo consegnato il nostro cuore, in maniera più o meno consapevole? Rispondere a questa domanda è già un primo passo verso la libertà. Nell’antichità vi era un detto, importante anche per noi oggi: “vuoi essere santo, osserva i comandamenti”! Gesù, nel Vangelo, aveva appena riconosciuto che la sua vera parentela non è nella linea della carne (madre, fratelli), ma in coloro che lo seguono, lo ascoltano e compiono la volontà del Padre (Mt 12,46-50). Nel brano evangelico di oggi, il Maestro spiega la parabola del seme ai suoi discepoli. Nella spiegazione compaiono due verbi: ascoltare e comprendere. È nella comprensione che si distingue il discepolo, il quale quotidianamente ascolta la Parola di Gesù, dalle folle, che, invece, la ascoltano occasionalmente. Se il primo impedimento era costituito da un cuore insensibile, indifferente, ora l’immagine del seme che cade sulle pietre, sui sassi e tra i rovi sta ad indicare un cuore immerso in una vita superficiale e mondana; stili di vita che impediscono alla Parola di fruttificare. Il terreno buono è il discepolo che, come Maria, “custodisce nel cuore la Parola, meditandola”. Come è difficile custodire durante il giorno la Parola, e raffrontarla con altri brani in modo da farne scaturire scintille di luce, che possano condurre all’incontro personale con Dio. Da ultimo, è evidente che non possiamo sapere che tipo di terreno siamo davvero, fino a quando non ci imbattiamo nelle difficoltà della nostra esistenza. Esse infatti hanno il potere di farci aprire gli occhi su noi stessi, e di mostrarci se davvero i semi della parola del Vangelo hanno messo radice in noi e, se così è, quanto profondamente. Tutto il resto sono solo buoni propositi e nulla più.
Preghiera
O Signore, aiutami a mettermi in ascolto della tua Parola. Pacifica il mio cuore, e manda il tuo Spirito, perché la Parola che medito metta radice nel mio cuore. Rendimi consapevole che l’ascolto della tua Parola nello Spirito mi pone dinanzi a te, risorto e vivo, che vuoi inondarmi della tua vita pasquale.
Agire
Oggi medito con attenzione i dieci comandamenti proposti dalla prima lettura, e mi ci confronto; sono una Parola di libertà per me.
Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Io sono il Signore, tuo Dio — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Venerdì 28 Luglio 2017, Feria della XVI Settimana del Tempo Ordinario