Daily meditation on the Gospel

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Beati i vostri occhi e orecchi — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Giovedì 27 Luglio 2017, Feria della XVI Settimana del Tempo Ordinario

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Lettura
Dio si rivela al suo popolo, nella teofania del monte Sinai: vuole che il popolo veda che Egli è vicino ed è fedele all’alleanza stabilita. È nel terzo giorno che avviene questa grande teofania, e ciò ci rimanda alla vittoria di Cristo sulla morte: è nel terzo giorno, il giorno di Pasqua, che Gesù, distrutto il peccato, torna alla vita glorioso e trionfante. Occorre solo ascoltare, lasciare che Dio ci parli, che i nostri occhi lo contemplino nel suo mistero d’amore, nella realtà della vita, che testimonia la sua presenza tra noi. È per questo che la pedagogia di Gesù è diversa da quella dei dottori della legge.
Meditazione
Come è bello immaginare Dio che si rivela nella teofania della montagna, il Sinai, il “monte di Dio”, dove il Signore parla al suo popolo, sigla l’alleanza e si fa udire da tutti, per confermare la sua presenza. Nel Vangelo, Gesù spiega ai discepoli la sua pedagogia, ossia il suo parlare alla gente in parabole per svelare i misteri del Regno e indicare la via della sequela. Gesù, fatto uomo come noi, si fa vicino ed è presente alla realtà delle persone. Egli usa la parabola perché, attraverso il racconto di un fatto concreto, comprensibile a tutti, rivela i misteri del Regno e invita a credere in lui. Nello stesso tempo, la parabola dona anche la libertà di fermarsi solo al racconto del fatto. Gesù vuole che l’adesione al Regno sia una scelta libera di fede. La grande domanda è su ciò che i nostri occhi guardano e i nostri orecchi ascoltano. Sappiamo che è molto più affascinante sentire e vedere quello che piace a noi, che vedere e ascoltare quel che non va d’accordo con i nostri pensieri, desideri e modi di essere. È molto più facile dire di credere in un Dio lontano, che non spinga ad uscire da sé stessi per andare incontro agli altri e ascoltarli veramente. Diciamo di voler difendere i poveri, i deboli, ma poi non facciamo nulla di concreto per loro. Ci chiudiamo nel nostro piccolo mondo e non ci facciamo scomodare da chi, gridando, chiede aiuto. Papa Francesco continuamente ci ricorda che la misericordia e la compassione si devono esprimere in gesti concreti verso i poveri. E anche se si offre aiuto materiale ai bisognosi, a volte lo si fa senza ascoltare le loro vere esigenze. Convertiamoci e diventiamo Chiesa dell’ascolto, per essere Chiesa dell’annuncio della Parola. Solo così il nostro agire diventa missionario, capace di andare incontro alle persone, alle realtà che “spezzano il cuore di Dio”.
Preghiera
Signore, aiutami ad ascoltare il grido dei bisognosi, a guardare e a toccare la loro realtà, perché agisca secondo la tua volontà. Fa’ di me un strumento del tuo amore rigeneratore.
Agire
Oggi voglio avere uno sguardo attento per osservare la realtà delle persone intorno a me, orecchi aperti per ascoltare il grido di chi soffre, e un cuore pronto a compiere un gesto concreto di carità.
Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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