Piazza San Pietro, Fontana / Wikimedia Commons - Gianfranco, CC BY-SA 3.0

Il Vaticano chiude le fontane

La decisione di risparmiare acqua è stata presa alla luce della “Laudato Si’”

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Di fronte all’emergenza siccità che sta colpendo non solo Roma ma gran parte dell’Italia, le autorità vaticane hanno deciso di chiudere tutte le fontane sparse sul territorio del piccolo Stato, incluse quelle di piazza San Pietro. Lo ha annunciato oggi, martedì 25 luglio 2017, la Radio Vaticana.
Nella sua decisione di non sciupare acqua, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano si è lasciato ispirare dal magistero di papa Francesco, e in particolare dalla sua enciclica “Laudato si’”, così rivela l’emittente vaticana.
Nel documento pontificio, che porta la data del 24 maggio 2015, il Pontefice denuncia tra gli altri gli sprechi “inauditi” di acqua (n° 27), che viene definito un elemento “di primaria importanza”, poiché “indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici” (n° 28).
“Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile”, continua Francesco nella sua enciclica, nella quale ricorda che “il problema dell’acqua è in parte una questione educativa e culturale, perché non vi è consapevolezza della gravità di tali comportamenti in un contesto di grande inequità” (n° 30).
Mentre gli incendi estivi flagellano in particolare il Sud dell’Italia, la siccità riguarda gran parte del Bel Paese, i cui grandi fiumi e laghi sono a secco. Nella Regione Lazio preoccupa in particolare il livello del Lago di Bracciano, le cui acque vengono utilizzate sin dall’Antichità per consumo potabile. (pdm)

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Marina Droujinina

Giornalismo (Mosca & Bruxelles). Teologia (Bruxelles, IET).

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