Lettura
La prima lettura ci presenta la forza che la Parola di Dio ha in sé stessa. È paragonata all’acqua e alla neve, deve essere accolta e conservata nel cuore perché possa realizzare il suo triplice compito: irrigare, fecondare, far germogliare i sentimenti e lo stile di vita di Gesù. Anche il Vangelo afferma non solo l’importanza e il potere della Parola di Dio, ma allude già a Colui che verrà nel mondo come il Verbo (la Parola) di Dio fatto carne.
Meditazione
Isaìa sottolinea l’efficacia della Parola servendosi di un’immagine molto bella: quella della pioggia e della neve, creature vivificanti. Irrigano la terra, la rendono feconda, assistono il seme e lo aiutano nella sua metamorfosi, che lo porta a diventare germoglio, spiga e poi pane. Uscita da Dio, la Parola ogni giorno compie in noi il Suo progetto che è vita, fecondità e salvezza e ritorna a Lui. Il Vangelo ci propone la parabola del Seminatore che Gesù racconta dopo aver subìto il rifiuto dei suoi contemporanei. Con questa parabola egli ci insegna che, nonostante l’apparente insuccesso della sua missione, ci sono anche coloro che l’hanno riconosciuto e accolto: i piccoli, i peccatori, i discepoli. Gesù non si è arreso davanti alle delusioni; ha sempre continuato a sperare e a portare avanti la sua opera. Il seminatore Gesù è stato chiamato l’amico dei peccatori, e ha dimostrato che anche il terreno più infruttuoso può diventare buono. Nella spiegazione Gesù ci mette in guardia da alcuni errori che impediscono al seme di portare frutto. Il primo errore è se io sono “strada”, uno che non si ferma mai. La Parola chiede sosta, silenzio, passione, e non correre sempre. Il secondo errore è il cuore poco profondo, un cuore che non accoglie, non custodisce, non medita, non conserva. Molte spine possono soffocare la crescita del germoglio: l’ansia delle ricchezze, del benessere, la fatica della vita di ogni giorno. Tutte queste cose soffocano la fiducia in Dio e ci fanno credere che in noi non c’è terreno buono che faccia germogliare il seme. Ma il centro della parabola non sono i nostri errori; il protagonista è Dio, e ciò che Egli fa. Non è un Seminatore distratto o maldestro, ma generoso, che non fa mancare a nessuno i suoi doni. Per riconoscerli è importante che spostiamo il nostro sguardo da noi a Lui.
Preghiera
Signore, fa’ che io riservi del tempo per mettermi dinanzi a te, in pace e per accogliere la parola che in questo giorno mi doni; fa’ che essa passi dalle orecchie al cuore, perché possa irrigare, fecondare e soprattutto germogliare in me. Se germoglia, anche in me si realizza il miracolo che avvenne in Maria: la Parola diventa Carne.
Agire
Mi impegno a ritagliarmi un tempo per mettermi in ascolto della Parola del giorno. La sintetizzerò in una piccola frase che ripeterò durante la giornata per conservarla, come un tesoro, nel cuore.
Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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L’ascolto richiede sosta e silenzio — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Domenica 16 Luglio 2017, XV del Tempo Ordinario