Daily meditation on the Gospel

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Cento volte tanto — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Martedì 11 Luglio 2017, San Benedetto, Abate, Patrono d’Europa, Festa

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Lettura
Nei primi sette capitoli del libro della Sapienza vi è un personaggio, una figura maschile che si rivolge, attraverso delle sentenze, ai suoi interlocutori chiamandoli “figlio mio”. Il suo intento è persuadere a vivere con sapienza e prudenza per non allontanarsi dalla via di Dio. Non è importante compiere gesti eroici, ma essere costanti nel bene, nella via della virtù, nella prudenza, che è la madre di ogni progresso nella vita cristiana. Nel Vangelo il Signore promette, a chi lascia tutto per lui e per la sua causa, cento volte tanto nella vita presente e in eredità la vita eterna.
Meditazione
Il vero saggio è la persona che vive in atteggiamento di devoto ascolto per apprendere il sapere di Dio, e soprattutto per conformarsi a Lui. Per fare ciò occorre l’ascolto della voce di Dio, che si realizza nel silenzio; questa è la porta regale che introduce alla  comunione con Dio e con il nostro prossimo. Il brano evangelico ci propone la risposta di Gesù all’interrogativo che Pietro gli pone a nome di tutti coloro che, come lui, nel corso dei secoli hanno lasciato tutto per seguirlo. Questo brano in genere viene riferito a coloro che seguono Gesù nella pratica dei consigli evangelici della povertà, castità e obbedienza. È in ogni caso un brano che tocca anche tutti i credenti, perché tutti siamo chiamati a vivere il primato di Dio. Il discorso si chiude con la promessa del premio finale, aggiungendo: «Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna». Anche questo non è un premio esclusivo per i più stretti seguaci di Gesù: la vita eterna e il centuplo di quanto ognuno offre al Signore, anche un semplice bicchiere d’acqua dato in Suo nome, sono promessi a tutti. Occorre convincersi, però, come Gesù stesso ci ammonisce, che «chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà» (Mt 16,25). È una esigenza inderogabile per seguire il Signore. Le ricerche e le astuzie umane hanno i loro miseri obiettivi; la ricerca di Dio conduce alla vita senza fine; in questo consiste il perdere e il salvare la propria vita. Il mondo futuro sarà il rovescio del mondo attuale. Lì, infatti, “gli ultimi saranno i primi e i primi saranno gli ultimi” (cfr. Mt 20,16). La comunità dei discepoli attorno a Gesù è seme e dimostrazione di questo nuovo mondo. E ancora oggi le piccole comunità dei poveri continuano ad essere seme e dimostrazione del Regno.
Preghiera
Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza (Salmo 23).
Agire
Oggi voglio fare l’esperienza di vivere un distacco da qualcuno o da qualcosa a cui sono legato, nel nome di Gesù. Lo farò con serenità e gratuità; starò attento a ciò che avviene nella mia vita.
Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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