“Gesù viene, lui sa cosa è il lavoro, ci capisce bene. Ci capisce molto bene”. Con queste parole Papa Francesco ha aperto l’omelia della Messa celebrata venerdì 7 luglio 2017, per gli operai del centro industriale Vaticano che lo hanno accolto con gioia e gli hanno donato un crocifisso, realizzato con i materiali che solitamente utilizzano per il lavoro, in occasione della sua visita.
I particolari della visita papale, durata quasi un’ora e mezza, sono stati resi noti dall’edizione cartacea dell’Osservatore Romano di sabato 8 luglio 2017.
Ogni parte del crocifisso, donato dal direttore dei servizi tecnici a nome di tutti, è stata realizzata da un reparto diverso: la base dai falegnami, il primo tronco dagli elettricisti, le due braccia e il bullone in cima dagli idraulici e infine il Cristo crocifisso è stato realizzato in ferro battuto dai fabbri.
Francesco, che è arrivato in macchina, è stato accolto, in divisa da lavoro, dagli operai, le maestranze, gli impiegati e i responsabili dei servizi tecnici, in un capannone, tra utensili e macchinari, che per l’occasione è stato trasformato, grazie anche al contributo delle suore francescane missionarie di Maria, in una navata addobbata a dovere per la Celebrazione Eucaristica, nella quale il Papa ha dato di persona la comunione ai partecipanti ed ha concelebrato con padre Rafael García de la Serrana Villalobos, direttore dei Servizi tecnici, e dall’agostiniano Bruno Silvestrini, parroco di Sant’Anna.
Nella preghiera dei fedeli si è pregato per il Papa, i vescovi, i lavoratori, i disoccupati, e affinché i lavoratori possano percepire un guadagno giusto e che non li renda schiavi.
Il coro, composto sempre da una parte di operai, ha dedicato a Francesco
Al Papa, che si è intrattenuto con tutti, condividendo anche un caffè con i presenti prima di terminare la sua visita, è stata anche dedicata, dal coro degli operai, la canzone del cantautore argentino contemporaneo Fito Páez, “Yo vengo a ofrecer mi corazón”.
Inoltre, il Vescovo di Roma ha ricordato, al termine della Messa, così come aveva fatto nell’omelia, il lutto che ha colpito Sandro Mariotti, suo aiutante di camera, per la perdita improvvisa del papà Luigi.
Luigi apparteneva al servizio edilizia del Vaticano e di tanto in tanto si ritrovava a lavorare anche nell’appartamento di Giovanni Paolo II, ricorda Francesco, che trovandolo una sera, ancora a lavorare, lo invitò a tornare a casa dai suoi quattro figli perché, disse, “un padre a quest’ora deve stare con i suoi figli”.