La Santa Sede ha espresso la sua soddisfazione per il primo Trattato che mette al bando l’uso di armi nucleari, approvato venerdì 7 luglio 2017 da 122 Paesi membri delle Nazioni Unite.
Per mons. Silvano Maria Tomasi, segretario delegato del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, il voto è “molto importante”, poiché rappresenta “un passo nuovo nella ricerca della pace”.
Al microfono di Radio Vaticana, il presule italiano ricorda che “da qualche anno si stava lavorando da parte di alcuni Stati, inclusa la Santa Sede, per arrivare a mettere al bando non solo l’uso ma anche il possesso delle armi nucleari”.
“Acquisire e possedere armi nucleari o dispositivi esplosivi nucleari è veramente inaccettabile!”, ha affermato mons. Tomasi, il quale ha aggiunto che “con questo Trattato non si può più farlo”.
“Si sta facendo un cammino per creare una mentalità che eventualmente porti alla coscienza che la sicurezza di un Paese e di tutti i Paesi è non nell’avere la bomba atomica, ma che nessun Paese ce l’abbia”, ha proseguito il presule.
“La strada da imboccare è quella della collaborazione e di cercare un dialogo permanente attraverso strutture internazionali efficaci”, ha affermato Tomasi, ricordando che “la sicurezza viene garantita dal dialogo e non dalla forza”.
Il testo sarà aperto alle firme il 20 settembre ed entrerà in vigore entro 90 giorni, se verrà ratificato da 50 Paesi. (pdm)
Hiroshima A-Bomb Dome / Wikimedia Commons - FlyingToaster, CC BY 3.0
ONU: soddisfazione della Santa Sede per il Trattato sulle armi nucleari
Un passo importante, così dichiara mons. Tomasi