Gesù è venuto per “ognuno di noi” e “mi ama perché sono così”, con i limiti e le debolezze, ha detto papa Francesco, agli operai del centro industriale del Vaticano, dove ha celebrato la messa, oggi, venerdì 7 luglio 2017.
“Mi consola tanto”, ha detto il Papa, pensare “che Gesù è venuto per me. Perché tutti siamo peccatori. Tutti abbiamo questa laurea”.
“La nostra consolazione e la nostra fiducia” è che “lui perdona sempre, lui guarisce l’anima sempre, sempre”, anche nelle debolezze e nelle ricadute.
Quindi, ha continuato, non si deve “avere paura” nei momenti difficili, nelle “tante scivolate della vita”, “quando uno sente il peso” dei propri errori, perchè “Gesù mi ama perché sono così”.
Il Papa ha incentrato la sua omelia, riferendosi al brano evangelico offerto dalla liturgia odierna (Mt 9,9-13), sulla chiamata del “pubblicano” e “peccatore” Matteo che era tra quella gente “giudicata il peggio”. Era uno che si metteva “in tasca” una parte dei soldi, uno “attaccato ai soldi”.
Ma questo Matteo è stato scelto “come apostolo” e invitato a pranzo “era gioioso”. Al pranzo era presente “tutta la cricca”, ha detto il Pontefice, ma “i farisei che si credevano giusti, giudicavano tutti e dicevano: ‘Ma come mai il vostro maestro ha questa compagnia?’. Gesù dice: ‘Io sono venuto a chiamare non i giusti, ma i peccatori’, ha spiegato.
”Dobbiamo riconoscere”, allora, che “nessuno può dire: ‘Io non sono peccatore’. I farisei dicevano questo”. “Gesù li condanna” per il loro atteggiamento “superbi, vanitosi, si credevano superiori agli altri”. Invece l’essere peccatori attrae “Gesù a noi”.
“Quando io leggo”, ha continuato il Vescovo di Roma, il passo evangelico “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati, andate a udire cosa vuol dire misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori”, “mi sento chiamato da Gesù, e tutti possiamo dire lo stesso: Gesù è venuto per me. Ognuno di noi”.
Il Papa a tal proposito ha anche citato l’esempio di san Gerolamo che “aveva un caratteraccio”, ma si impegnava per cambiare, per offrire “al Signore tante cose, tanto lavoro”. Però il Signore gli chiese solo una cosa: “Dammi i tuoi peccati”.
“È bello sentire questo: ‘Dammi i tuoi peccati, le tue debolezze, io guarirò, tu vai avanti’, ha detto Francesco.
“Oggi, in questo primo venerdì, pensiamo al cuore di Gesù”, ha cocluso il Pontefice, per comprendere “questa cosa bella”: “Gesù perdona tutto, perdona sempre”.
Francesco in apertura della sua omelia, ha chiesto di pregare per Sandro Mariotti, suo aiutante di camera, e per il papà venuto a mancare improvvisamente nella giornata di mercoledì 5 luglio 2017.
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