Daily meditation on the Gospel

Pixabay CC0 - PD

Ha innalzato gli umili — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Mercoledì 31 Maggio 2017, Visitazione della Beata Vergine Maria, Festa (bianco)

Share this Entry

Lettura
Il brano evangelico si articola in quattro parti: il racconto di ciò che Maria fece subito dopo avere ricevuto l’annuncio dell’angelo; le intuizioni di Elisabetta sulla grandezza di Maria, Madre del Signore, e sulle gioiose novità introdotte dall’Incarnazione del Verbo di Dio e testimoniate dalla persona stessa di Giovanni Battista, il bimbo che ella porta in grembo; il cantico di Maria, che gioisce per l’attenzione di Dio nei confronti della sua umile persona, del popolo di Israele e di tutti i poveri della storia; infine la breve frase che dice il ritorno di Maria alla sua vita quotidiana.
Meditazione
L’umiltà di Maria aveva trovato la sua piena realizzazione quando aveva risposto all’Angelo: «Ecco la serva del Signore», con un atto di perfetta umiltà e annientamento. Ma immediatamente ella si era aperta alla carità, dicendo: «avvenga per me secondo la tua parola» e aderendo a ciò che il Signore le chiedeva. Umiltà e carità corrispondono a quel dinamismo di annientamento e glorificazione che caratterizza la redenzione operata da Gesù figlio di Dio. Umiltà e carità fanno di Maria l’esempio della persona umana redenta e capace di portare redenzione ai fratelli. Quando Maria «si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa», nella casa di Zaccarìa entrarono in abbondanza le benedizioni e le grazie del Signore, ed Elisabetta se ne rese perfettamente conto. Grazie all’esempio di Elisabetta, la presenza salvifica del Redentore si venne a incontrare con gli atteggiamenti umani, che permettono di accogliere la sua opera di salvezza. Fondamentale per lasciarsi salvare è innanzitutto l’umiltà. Quando Elisabetta si esprime dicendo: «A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?», compie questo primo passo fondamentale, riconoscendo la propria mancanza di meriti di fronte alla gratuita bontà di Dio, e donando una splendida testimonianza di umiltà. In secondo luogo, Elisabetta seppe comprendere l’importanza della fede in Colui che è la sorgente di tutte le grazie: «Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Infine, la madre del Battista sente che «il bambino ha sussultato di gioia» e ci trasmette la certezza che il lasciarsi trasformare e santificare dallo Spirito Santo è garanzia di serenità, sperimentata dal Battista fin dal grembo di sua madre, ma possibile per chiunque si apre con disponibilità all’azione di Dio.
Preghiera
O Dio, che hai annientato te stesso, prendendo natura di servo e diventando simile agli uomini, e guardi alla miseria dei tuoi servi, innalzi gli umili e ricolmi di beni gli affamati, insegnaci a riconoscere i nostri limiti e i nostri peccati, senza per questo perdere la fiducia nella tua bontà e nella tua misericordia.
Agire
Anche oggi vivrò in me l’esperienza del bene e del peccato: di entrambe le realtà farò motivo di umiltà, riconoscendo che il bene è dono di Dio e il peccato è opera mia.
Meditazione del giorno a cura di Mons. Francesco Guido Ravinale, Vescovo di Asti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione