Istituto "Gaslini", ingresso / Wikimedia Commons - Jose Antonio, Public Domain

“Simbolo di generosità e di solidarietà”

Discorso di papa Francesco all’Ospedale Pediatrico “Giannina Gaslini”

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Nel suo breve discorso pronunciato durante la sua visita al noto Ospedale Pediatrico “Giannina Gaslini” di Genova, papa Francesco ha voluto ricordare sabato 27 maggio 2017 che l’Istituto è sorto come “atto d’amore” del senatore, filantropo e imprenditore Gerolamo Gaslini (1877-1964).
“Egli per onorare la figlia morta in tenera età, lo fondò spogliandosi di tutti i suoi beni: società, stabilimenti, immobili, soldi e persino della sua abitazione”, ha rammentato il Pontefice, che ha sottolineato anche l’espressa ispirazione cattolica della struttura, iscritta dallo stesso G. Gaslini nell’atto di fondazione dell’istituto.
Perciò il Papa ha incoraggiato l’Istituto e i suoi collaboratori a “continuare ad essere simbolo di generosità e di solidarietà” e a svolgere la loro “delicata opera spinti dalla carità, pensando spesso al ‘buon samaritano’ del Vangelo: attenti alle necessità dei vostri piccoli pazienti, chinandovi con tenerezza sulle loro fragilità, e vedendo in loro il Signore.”
“La sofferenza dei bambini è certamente la più dura da accettare”, ha detto Francesco, il quale ha aggiunto che spesso si fa e si rifa la domanda “perché soffrono i bambini?” “E non trovo spiegazione”, così ha ammesso. “Solo guardo il Crocifisso e mi fermo lì.”
Il Pontefice ha lasciato anche una lunga dedica nel libro del Gaslini, riportata dalla Sala Stampa vaticana. “A tutti coloro che lavorano in questo Ospedale, dove il dolore trova tenerezza, amore e guarigione, ringrazio di cuore il loro lavoro, la loro umanità, le loro carezze a tanti bambini che, da piccoli, portano la croce. Con ammirazione e gratitudine. E, per favore, non dimenticateVi di pregare per me”, ha scritto Jorge Bergoglio.
Papa Francesco, arrivato al Gaslini con un grande ritardo, era partito dal Santuario della Madonna della Guardia, dove aveva pranzato con un gruppo di persone in grande precarietà e detenuti.
Offriamo di seguito il testo completo del discorso di papa Francesco durante la sua visita all’Ospedale Pediatrico.
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Cari fratelli e sorelle,
nella mia visita a Genova non poteva mancare una tappa in questo Ospedale dove si curano i bambini. Perché la sofferenza dei bambini è certamente la più dura da accettare; e allora il Signore mi chiama a stare, anche se brevemente, vicino a questi bambini e ragazzi e ai loro familiari. Tante volte mi faccio e mi rifaccio la domanda: perché soffrono i bambini? E non trovo spiegazione. Solo guardo il Crocifisso e mi fermo lì.
Saluto tutti voi che lavorate in questa rinomata struttura, che da ottant’anni si dedica con passione e competenza alla cura e all’assistenza dell’infanzia, con il supporto importante della ricerca. Esprimo apprezzamento ai responsabili dell’Ospedale, a partire dal Presidente della Fondazione, l’Arcivescovo di Genova, ai medici, al personale paramedico, a tutti i collaboratori nelle varie specializzazioni, come pure ai Frati Minori Cappuccini e a tutti coloro che assistono e aiutano i bambini degenti con amore e dedizione. Loro infatti hanno bisogno anche dei vostri gesti di amicizia, della vostra comprensione, del vostro affetto e sostegno paterno e materno.
Questo Istituto è sorto come atto d’amore del Senatore Gerolamo Gaslini. Egli, per onorare la figlia morta in tenera età, lo fondò spogliandosi di tutti i suoi beni: società, stabilimenti, immobili, soldi e persino della sua abitazione. Pertanto questo Ospedale, conosciuto e apprezzato in Italia e nel mondo, ha un ruolo speciale: continuare ad essere simbolo di generosità e di solidarietà. Nell’atto di fondazione dell’Ospedale, il Gaslini stabilì: «E’ mia ferma volontà che questo Istituto abbia come base e guida la fede cattolica […] che fermenti ogni attività e conforti ogni dolore». Noi sappiamo che la fede opera soprattutto attraverso la carità e senza di questa è morta. Perciò incoraggio tutti voi a svolgere la vostra delicata opera spinti dalla carità, pensando spesso al “buon samaritano” del Vangelo: attenti alle necessità dei vostri piccoli pazienti, chinandovi con tenerezza sulle loro fragilità, e vedendo in loro il Signore. Chi serve i malati con amore serve Gesù che ci apre il Regno dei cieli.
Auspico che questo Ospedale, fedele alla sua missione, possa continuare la sua apprezzata opera di cura e di ricerca mediante l’apporto e il contributo generoso e disinteressato di tutte le categorie e a tutti i livelli. Da parte mia, vi accompagno con la preghiera e la benedizione del Signore, che di cuore invoco su di voi, su tutti i pazienti e i loro familiari.

[Benedizione]

© Copyright – Libreria Editrice Vaticana

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Paul De Maeyer

Schoten, Belgio (1958). Laurea in Storia antica / Baccalaureato in Filosofia / Baccalaureato in Storia e Letteratura di Bisanzio e delle Chiese Orientali.

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