La seconda tappa del viaggio pastorale di papa Francesco a Genova è stata sabato 27 maggio 2017 alle ore 10 l’incontro con i vescovi delle diocesi della Liguria, il clero, i seminaristi e i religiosi della Regione, nonché i collaboratori laici della Curia e i rappresentanti di altre confessioni nella cattedrale di San Lorenzo.
Prima di rispondere ad una serie di domande, il Pontefice ha invitato tutti i presenti a pregare per i pellegrini copti uccisi venerdì 26 maggio da un commando armato nei pressi di Minya, in Egitto.
“Fratelli e sorelle, vi invito a pregare insieme per i nostri fratelli copti egiziani che sono stati uccisi perché non volevano rinnegare la fede”, ha ricordato il Pontefice, le cui parole sono state riportate dalla Sala Stampa vaticana.
“Insieme a loro, ai loro vescovi, a mio fratello Tawadros, vi invito a pregare insieme in silenzio e poi un’Ave Maria”, ha detto Jorge Bergoglio, facendo notare poi “che oggi i martiri cristiani sono più dei tempi antichi, dei primi tempi della Chiesa. Sono di più”.
Già ieri sera, il Pontefice aveva inviato tramite il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, un telegramma al presidente egiziano Abd al-Fattah al-Sisi, condannando il “barbaro attacco” e il “violento oltraggio”.
Al termine della sua visita di cortesia a Tawadros II, papa Francesco aveva pregato venerdì 28 aprile davanti al muro ancora macchiato di sangue — noto ormai come il “Muro dei martiri” — della chiesa di Al-Boutrossiya al Cairo, dove l’11 dicembre scorso un giovane attentatore suicida si era fatto saltare in aria.
Genova, Cattedrale San Lorenzo, 27 maggio 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO
Genova: il Papa prega per le vittime dell'attentato a Minya
“Oggi i martiri cristiani sono più dei tempi antichi”