In un telegramma inviato al presidente egiziano Abd al-Fattah al-Sisi, papa Francesco ha condannato il “barbaro attacco” contro un gruppo di pellegrini copti, che ha provocato oggi, venerdì 26 maggio 2017, nei pressi di Minya, a circa 250 chilometri a sud dal Cairo, almeno 35 vittime, tra cui anche bambini.
Nel telegramma inviato dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, il Pontefice si dichiara “profondamente rattristato” per quello che definisce un “insensato atto di odio” ed esprime la sua “sentita solidarietà a tutte le persone colpite da questo violento oltraggio”, specialmente per “quei bambini che hanno perso la vita”.
Mentre assicura la sua preghiera alle famiglie in lutto e ai feriti, il Papa promette la sua “continua intercessione per la pace e la riconciliazione in tutta la Nazione”.
Durante la sua recente visita al patriarca copto-ortodosso Tawadros II, Francesco aveva menzionato “l’ecumenismo di sangue”, che sostiene il cammino ecumenico tra cattolici e copti. “Carissimo Fratello, come unica è la Gerusalemme celeste, unico è il nostro martirologio, e le vostre sofferenze sono anche le nostre sofferenze, il loro sangue innocente ci unisce. Rinforzati dalla vostra testimonianza, adoperiamoci per opporci alla violenza predicando e seminando il bene, facendo crescere la concordia e mantenendo l’unità, pregando perché tanti sacrifici aprano la via a un avvenire di comunione piena tra noi e di pace per tutti”, aveva detto Francesco venerdì 28 aprile.
Alla conclusione della visita il Papa aveva poi pregato in silenzio davanti al muro ancora macchiato di sangue — chiamato ormai il “Muro dei martiri” — della chiesa di Al-Boutrossiya al Cairo, dove l’11 dicembre 2016 un giovane attentatore suicida si era fatto saltare in aria.
Papa Francesco, "Muro dei martiri", Cairo, 28 aprile 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO
Egitto: Papa denuncia “violento oltraggio”
Commando armato spara contro un gruppo di pellegrini copti: almeno 35 morti