Mindanao / Wikimedia Commons - Gaëlix, CC BY-SA 4.0

Filippine: estremisti islamici distruggono cattedrale di Marawi

Risultano rapiti anche circa 15 fedeli, tra cui un sacerdote

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Nella Regione Autonoma nel Mindanao Musulmano (ARMM) un centinaio di estremisti del gruppo islamista “Maute”, affiliato all’Isis, hanno occupato il capoluogo della Provincia di Lanao del Sur, Marawi City, e attaccato martedì 23 maggio la cattedrale cattolica locale.
I miliziani non solo hanno distrutto l’edificio di culto e l’episcopio, ma anche rapito circa 15 fedeli, tra cui un sacerdote, alcune religiose e alcuni laici, che stavano pregando nella chiesa nell’ultimo giorno della novena a Maria Ausiliatrice, la cui festa ricorre oggi.
A confermare la notizia all’agenzia Fides è monsignor Edwin De la Pena, che guida la Prelatura territoriale di Marawi city. “Hanno fatto irruzione in chiesa, hanno preso gli ostaggi e li hanno condotti in una località sconosciuta. Sono penetrati nella residenza del Vescovo e hanno rapito il vicario generale, padre Teresito Soganub. Poi hanno dato alle fiamme la cattedrale e l’episcopio”, ha raccontato.
“E’ avvenuto proprio alla vigilia della festa di Maria: a lei chiediamo aiuto”, perché “solo lei può venire in nostro soccorso”, ha proseguito mons. De La Pena. “Rivolgiamo anche un appello a papa Francesco perché preghi per noi e possa chiedere ai terroristi di liberare gli ostaggi, in nome della nostra comune umanità.”
Per far fronte alla crisi nella regione ARMM, che è composta dalle cinque province prevalentemente musulmane di Mindanao, il presidente Rodrigo Duterte ha interrotto la sua visita a Mosca per ritornare nel suo Paese e ha decretato la legge marziale. Marawi City conta circa 200.000 abitanti, in prevalenza musulmani.
Da decenni il sud maggiormente musulmano delle Filippine è teatro di una sanguinosa guerra civile tra il governo centrale di Manila e gruppi indipendentisti e islamici. (pdm)

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ZENIT Staff

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