Il chicco di frumento, mentre si realizza, mentre diventa pane, nel frantoio, è irriconoscibile.
L’acino d’uva, turgido e giallo, mentre diventa buon vino, nel torchio, è irriconoscibile.
La donna, pur nella sua bellezza, mentre diventa mamma, durante il parto, tutta dolore, è irriconoscibile.
Gesù, uomo-Dio, mentre diventa se stesso, cioè amore, è umanamente irriconoscibile. Dice la scrittura: “non aveva né immagine, né bellezza” – “appariva verme e non uomo”.
Eppure viene definito ed è “il più bello tra i figli dell’uomo” perché la bellezza della creatura sta nel perdere per amore la fisionomia dell’uomo vecchio, l’egoismo, per assumere il volto splendido e gioioso del Risorto. È nel momento in cui Gesù ha donato la vita che il Centurione l’ha riconosciuto figlio di Dio.
L’amore vissuto, l’amore, cioè, che si dona senza calcolo, l’amore che per misura ha lo spreco, è l’immagine di Dio: “Assomiglierete al Padre”. Ecco perché Egli vi riconoscerà.
Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.
Frumento / Pixabay CC0 - Hans, Public Domain
Irriconoscibile
“Pillola quotidiana” di padre Andrea Panont