Verità / Pixabay CC0 - PDPics, Public Domain

Incontrare oggi il Signore!

Più ci si allontanerà dai principi assoluti, meno gente si affaccerà alle meraviglie della fede

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Cambiare la storia per il bene dell’umanità è possibile, se l’uomo incontra il Signore. Il cristiano, che partecipa per piena vocazione alla redenzione del mondo, deve con la sua vita mostrare il Cristo a chiunque stia davanti a lui, come il Figlio dell’Uomo mostrò ad ognuno il Padre. È in questa testimonianza che si coglie l’essenza di quel cambiamento che tutti a parole rincorrono, ma senza mai di fatto raggiungerlo nella sua pienezza. Mi spiego meglio. La società di certo continuerà nei suoi passi in avanti; conquisterà di continuo spazi tecnologici e culturali; costruirà mille altre occasioni di progresso e di sviluppo comune, ma sempre avrà a che fare con i suoi nuovi limiti e problemi.
Senza l’attuazione quotidiana della Parola sarà necessario reinventarsi sofisticati artifizi economici ed istituzionali, per arginare le attuali derive private e pubbliche. Il progresso economico e scientifico non basta da solo a lenire i turbamenti del cuore o a sedare le problematiche sociali e ambientali che affliggono il pianeta. Urge perciò che l’uomo cambi dentro e il suo cammino sia diretto alla ricerca della verità evangelica. Quest’ultima permette a chiunque viva nella fede di mostrare il Signore all’altro, senza prediche standardizzate, ma con il proprio naturale stile di vita.
In ogni punto della terra c’è gente che crede e che ha visto il Signore in un gesto; in una parola; in una attestazione diretta o indiretta. Ci sono però altrettante persone che non credono, ma che vorrebbero vedere Cristo nella storia di ogni giorno.  In molti hanno poi la “luce” a due passi da sé, ma non riescono a vederla. Si legge in Giovanni: Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?”.  
Tanti possono essere oggi i Filippo di turno, come quindi aiutarli a vedere il Signore? Il cristiano deve intanto credere che Gesù è nel Padre e il Padre è in Gesù. Le opere del Messia non lasciano alcuna ombra di dubbio dinanzi a questa verità. Il mondo odierno allo stesso modo deve confidare che Gesù è in chi crede e chi crede è in Gesù. L’altro si convertirà solo se il cristiano saprà vivere senza ombre la Parola, riflettendo il valore e le opere della missione di Cristo. Tutto ciò potrà avvenire se si avrà la capacità di vivere con amore la propria croce, riportando nelle personali azioni quotidiane l’essenza della sapienza cristiana.
Se invece in chi vuole mostrare il Signore dovesse prevalere “la legge della carne”, nessuno mai potrà essere stimolato ad alzare gli occhi al cielo, vietandogli di riflesso l’accesso alla strada della verità. Immaginiamo per un attimo alla guida delle istituzioni economiche, politiche, sociali, dei soggetti che abbiano nell’animo la volontà non camuffata di mostrare il Signore ai propri colleghi e agli amministrati! Non ci sarebbe forse una rivoluzione senza precedenti? Per molti purtroppo si tratta solo di una pura illusione.
Probabilmente guardandosi attorno è più facile registrare la rassegnazione che la speranza in qualcosa di veramente innovativo. È un errore molto grande non affidarsi al valore universale della Parola, capace di ricomporre il tanto fragile contesto sociale secondo parametri di giustizia soprannaturale, al di fuori di misere convenienze di parte. Tutti a parole vogliono riformare qualcosa, ma con la testa priva di ideali, preceduti da valori ontologici e assoluti, si possono solo creare false piste e illusorie aspettative.
Il Crocifisso spesso nascosto, oppure vietato nella sua semplice simbologia, ritorna comunque di grande attualità. Una presenza essenziale, nonostante il tentativo, da parte di un forte potere oscurantista, di cancellarlo dalla mente e dal cuore della gente. Si capisce allora quanto sia importante che il cristiano dica di sé: “Io sono in Cristo e Cristo è in me”, così come Cristo diceva alle folle del suo modo di essere: “Io sono nel Padre e il Padre è in me”. Ma il mondo come sarà in grado di percepire questa verità?
La risposta la lascio al mio maestro spirituale: “Vedendo il cristiano crocifisso con Cristo, perché si è fatto dono al Padre per la salvezza del mondo. Come il Crocifisso fa la differenza con tutti gli altri Dèi che vengono adorati nel mondo, così il cristiano crocifisso deve fare la differenza con tutti gli altri adoratori di Gesù. La Croce è il punto di differenza, distinzione, separazione. Ma è anche il punto d’incontro. Tutti i veri adoratori di Dio devono trovarsi sulla Croce, altrimenti la loro adorazione o è incompleta, o falsa. La Croce è il segno della verità di Dio e dei suoi adoratori.”.
Il cristiano vero è obbligato a mostrare perciò Cristo e per farlo non può delinquere; rubare; dare falsa testimonianza; respingere chi ha bisogno; amministrare nella corruzione; rovinare una famiglia; servirsi della Chiesa; manomettere l’oggettività di quanto è sostanziale nella natura; essere infedele e menzognero, ecc.
Non si tratta di un elenco dei sogni, ma del valore eterno e sempre attuale della missione cristiana sulla terra, capace di far vedere all’altro la presenza del Signore in ogni tempo. Più ci si allontanerà da questi principi assoluti, meno gente si affaccerà alle meraviglie della fede. Più si lascerà loro campo libero, meno possibilità rimarranno in piedi per cambiare e redimere il mondo. Chiunque può incontrare oggi il Signore, se non decide di cambiare strada.

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email: egidiochiarella@gmail.com. Sito personale: www.egidiochiarella.it. Per seguire la sua rubrica su Tele Padre Pio: https://www.facebook.com/troppaterraepococielo
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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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