Lettura
La liturgia continua a proporre il discorso di addio di Gesù, che al termine della sua esperienza terrena si preoccupa di concretizzare nella vita degli uomini, anche dopo la sua Ascensione al cielo, la salvezza da Lui predicata e meritata. Per questo parla di uno Spirito che dovrà essere presente nella vita della Chiesa e degli uomini: una nuova presenza di Dio e uno stile di vita che Pietro, nella sua lettera, sintetizza come motivo di “speranza”, disponibilità a “soffrire facendo il bene” piuttosto che rassegnandosi al male, “con dolcezza e rispetto” nei confronti di tutti.
Meditazione
Alcuni rapidi accenni alla letteratura patristica e teologica possono aiutarci a comprendere come la Chiesa abbia attribuito la debita importanza alla presenza dello Spirito. Sant’Ireneo nota che il Signore «per mezzo dei profeti aveva promesso di effondere negli ultimi tempi questo Spirito sui suoi servi, perché profetassero e per questo discese anche sul Figlio di Dio, divenuto Figlio dell’uomo. Il Signore promise di mandare il Paràclito, che ci rendesse ben disposti a Dio». San Cirillo di Gerusalemme insegna che lo Spirito fa la Chiesa: «Infatti si serve della lingua di uno per la sapienza. Illumina la mente di un altro con la profezia. A uno conferisce il potere di scacciare i demòni, a un altro largisce il dono di interpretare le divine Scritture. Rafforza la temperanza di questo, mentre a quello insegna la misericordia. Ispira a un fedele la pratica del digiuno, ad altri forme ascetiche differenti. C’è chi da lui apprende la saggezza nelle cose temporali e chi perfino riceve da lui la forza di accettare il martirio. Nell’uno lo Spirito produce un effetto, nell’altro ne produce uno diverso, pur rimanendo sempre uguale a sé stesso» (Catech. 16, sullo Spirito Santo 1, 11-12.16). Infine, Guglielmo di Saint-Thierry chiede all’anima fedele di accogliere lo Spirito e l’arricchimento che comporta: «Affrettati dunque a essere partecipe dello Spirito Santo. Quando si invoca si fa presente, né lo si potrebbe invocare se già non fosse presente. Quando, invocato, viene, vi giunge con l’abbondanza della benedizione di Dio. È infatti un fiume in piena che allieta la città di Dio. E quando sarà venuto, se ti troverà umile e tranquillo, riposerà su di te e ti rivelerà ciò che Dio Padre tiene nascosto ai sapienti e ai prudenti di questo mondo. Incominceranno allora a brillare nel tuo spirito quelle cose che la Sapienza poté dire in terra e ai suoi discepoli, ma che essi non potevano capire, finché non fosse venuto lo Spirito di verità, che avrebbe insegnato loro tutta la verità» (dallo Specchio di Guglielmo, abate del monastero di Saint-Thierry, PL 180, 384).
Preghiera
Aprimi, Signore, all’accoglienza dello Spirito che hai mandato perché rimanga con noi per sempre.
Agire
Faccio il bene perché amo il Signore e desidero vivere con lui.
Meditazione del giorno a cura di Mons. Francesco Guido Ravinale, Vescovo di Asti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Il Padre vi darà un altro Paràclito — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Domenica 21 maggio 2017, VI di Pasqua, Anno A (bianco)