Parrocchia San Pier Damiani, Casal Bernocchi, 21 maggio 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

Francesco ai bambini: “La gioia aiuta a salvare il mondo!”

Il Vescovo di Roma in visita alla parrocchia di San Pier Damiani, a Casal Bernocchi

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Grande gioia per la comunità parrocchiale di San Pier Damiani, a Casal Bernocchi, nella periferia sud di Roma, per la visita pastorale di papa Francesco, la sua quindicesima in una parrocchia della sua diocesi.
Jorge Bergoglio è il terzo Papa che visita la Parrocchia di San Pier Damiani: prima di lui fu Paolo VI, il 27 febbraio 1972, a visitare la parrocchia per il nono centenario della morte del cardinale San Pier Damiani (1007-1072), dottore della Chiesa, e successivamente fu la volta di Giovanni Paolo II il 13 marzo 1988.
La visita si è aperta al campo della Polisportiva di Casal Bernocchi con l’incontro con i bambini e i ragazzi del catechismo, con i giovani e quanti frequentano la struttura del quartiere romano, definito “un quartiere dormitorio”.
Ad accoglierlo, tra gli altri, il vicario Agostino Vallini, che è titolare di San Pier Damiani, e il parroco don Lucio Coppa.
I bambini e i ragazzi presenti, prima di iniziare ad “interrogare” Francesco, hanno donato, a questo, un libro con tutte le domande e i disegni preparati per lui.
Il dialogo tra il Papa e i ragazzi è stato molto semplice, ma allo stesso tempo carico di significato. Francesco, nel rispondere alle domande, ha chiarito come “la preghiera”, il rispetto “per tutti, anche per chi non mi vuole bene”, il “giocare” come fonte di gioia, “l’obbedienza” ai genitori, il non aderire alla violenta “mafia”, sono strumenti utili per “aiutare Gesù a salvare il mondo” e seguirlo, perché i bambini e i giovani “contano tanto”.
Francesco ha poi raccontato con ilarità che da ragazzino, quando giocava a calcio, era etichettato come un “pata dura” (una gamba dura) finendo, pertanto, ad essere sempre destinato al ruolo di portiere.
Ultimo spunto interessante, però, Francesco lo ha dato parlando della “vocazione”, sua e di tutti. “Ognuno ha una strada”, ha detto il Papa, e questa strada la indica Gesù.
“È molto bello — continua — essere sposati e avere una famiglia. È una grazia!”, ma il Signore apre anche altre vie, come è successo a Francesco quando a 16 anni ha sentito, come “si sente nel cuore l’amore per una ragazza”, che il Signore lo voleva prete: “Eccomi, sono prete!”, ha detto il Papa.
Dopo aver pregato un’Ave Maria e impartito la benedizione, il Papa ha raggiunto i locali della parrocchia dove ha incontrato le famiglie dei battezzati nell’ultimo anno, i poveri assistiti dalla Caritas parrocchiale, gli ammalati e la Comunità neocatecumenale, e ha confessato quattro fedeli (un bambino, un giovane e due adulti).
Momento conclusivo della visita sarà la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Papa nella chiesa parrocchiale.

Parrocchia San Pier Damiani, Casal Bernocchi, 21 maggio 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

Parrocchia San Pier Damiani, Casal Bernocchi, 21 maggio 2017 / © PHOTO.VA – OSSERVATORE ROMANO

Riportiamo di seguito la trascrizione ufficiale delle parole di papa Francesco durante l’incontro con i bambini.
***
Incontro con i bambini
Domande:
Cosa possiamo fare noi bambini per salvare il mondo?
Come ha fatto a capire la sua vocazione sacerdotale?
Cosa possiamo fare per seguire meglio Gesù?
Papa Francesco, ti volevo chiedere che sport praticavi quando avevi la mia età – io ho 11 anni. Mi piacerebbe anche sapere se giocavi a calcio e che ruolo ricoprivi.
Papa Francesco:
E’ una bella domanda!…
Voi avete fatto quella: “Cosa possiamo fare noi per salvare, per aiutare…”. Avete detto “salvare il mondo”. Ma il mondo è grande! Un bambino – pensate, pensate bene prima di rispondere – un ragazzo, un bambino, una ragazza, una bambina, può aiutare per la salvezza del mondo?… Può o non può?
Bambini:
Non può…
Papa Francesco:
Non può far niente?… Voi non contate niente?… Può o non può?
Bambini:
Può!
Papa Francesco:
Ecco! Un po’ più forte, che non sento…
Bambini:
[gridano] Può!
Papa Francesco:
E io vorrei sentire voi, chi di voi è la più brava o il più bravo a rispondere a questa domanda, pensate bene: come io posso aiutare Gesù a salvare il mondo? Come posso io aiutare Gesù a salvare il mondo? Alzate la mano, quelli che vogliono rispondere… Alzi la mano chi vuole rispondere. [qualcuno dice: “Con la preghiera”] Con la preghiera possiamo aiutare Gesù a salvare il mondo? Possiamo o non possiamo?
Bambini:
Possiamo!
Papa Francesco:
Ma cosa succede? Siete tutti addormentati?
Bambini:
No!
Papa Francesco:
Ah, è il sole, è il sole… Il sole fa dormire… Con la preghiera. Benissimo. Un’altra cosa. Tu…
Bambino
Rispettando le persone.
Papa Francesco:
Rispettando le persone. E le persone, vanno rispettate?
Bambini:
Sì!
Papa Francesco:
Papà, mamma, nonno, nonna: vanno rispettati?
Bambini:
Sì!
Papa Francesco:
E le persone che io non conosco, che abitano nel quartiere, vanno rispettate?
Bambini:
Sì!
Papa Francesco:
E le persone che abitano sulla strada, i barboni, vanni rispettati?
Bambini:
Sì!
Papa Francesco:
Sì. Tutti, tutte le persone vanno rispettate. Lo diciamo insieme?
Papa e bambini:
Tutte le persone vanno rispettate!
Papa Francesco
E quello che non mi vuole bene, io devo rispettarlo?
Bambini:
Sì!
Papa Francesco:
Sicuro?
Bambini:
Si!
Papa Francesco:
Ma non sarebbe meglio dargli uno schiaffo?
Bambini:
No!
Papa Francesco:
Davvero?
Bambini:
Sì.
Papa Francesco:
Ecco: anche quello che non mi vuole bene, va rispettato.
Papa e bambini:
Anche quello che non mi vuole bene, va rispettato.
Papa Francesco:
E quello che mi ha fatto del male, una volta, pensate bene a questo: cosa debbo fare? Se una persona mi ha fatto del male, io posso fare del male a lui?
Bambini:
No!
Papa Francesco:
No. Non è bello. Posso telefonare alla mafia perché faccia qualcosa?
Bambini:
No…
Papa Francesco:
Non siete convinti… Si può fare questo?
Bambini:
No!
Papa Francesco:
Si possono fare accordi con la mafia?
Bambini:
No!
Papa Francesco:
No! Anche quelli [che ci fanno del male] vanno rispettati. Avete risposto bene. Vedete con quante cose possiamo aiutare Gesù a salvare il mondo. E questo è bello, è molto bello! E se io ho fatto i compiti a casa e la mamma mi lascia uscire a giocare con le amiche o con gli amici, o a fare una partita, questo è bello?
Bambini:
Sì!
Papa Francesco:
Giocare – pensate bene – giocare, giocare bene, aiuta Gesù a salvare il mondo?
Bambini:
Sì…
Papa Francesco:
Non siete convinti…
Bambini:
Sì!
Papa Francesco:
Sì! Perché la gioia aiuta Gesù a salvare il mondo. Diciamolo tutti insieme.
Papa e bambini:
La gioia aiuta Gesù a salvare il mondo.
Papa Francesco:
La gioia è una cosa molto bella, molto bella. Voi, oggi, siete gioiosi?
Bambini:
Sì!
Papa Francesco:
Sì? Siete gioiosi?
Bambini:
Sì!
Papa Francesco:
E questo è molto bello.
E credo che con questo ho risposto a “cosa possiamo fare per aiutare Gesù per salvare il mondo”. E voi pensateci, dopo, sempre.
Poi, io quando avevo la tua età giocavo a calcio. Sai, io non ero bravo nel calcio, e da noi, quelli che non sono bravi nel calcio si chiamano “pata dura” (gamba dura). Capito? Io ero un pata dura, e per questo di solito facevo il portiere, per non muovermi: era il mio ruolo… Non è una parolaccia, questa, si può dire, pata dura, non è parolaccia.
E un’altra domanda era: come ho fatto a capire la vocazione. Ognuno di noi ha un posto nella vita. Gesù vuole che uno si sposi, che faccia una famiglia, vuole che un altro faccia il prete, un’altra faccia la suora… Ma ognuno di noi ha una strada, nella vita. E per la maggioranza è che siano come voi, come tutti, come i vostri genitori: fedeli laici che fanno una bella famiglia, che fanno crescere i figli, che fanno crescere la fede… E io ero in famiglia: noi eravamo cinque fratelli, eravamo felici. Papà lavorava, veniva dal lavoro… – in quel tempo c’era, il lavoro – e giocavamo… Una volta – vi farò ridere, ma non fate questo che vi dico! – abbiamo fatto un concorso per giocare ai paracadutisti, e abbiamo preso l’ombrello e siamo andati sul terrazzo e uno dei miei fratelli si è buttato per primo, giù, dal terrazzo. E si è salvato la vita per poco! Sono giochi pericolosi, quelli. Ma eravamo felici. Perché? Perché papà e mamma ci aiutavano ad andare avanti, a scuola, e anche si preoccupavano di noi. E’ molto bello, è molto bello… Sentite bene: è molto bello nella vita essere sposati, è molto bello. E’ molto bello avere una famiglia, un papà e una mamma, avere dei nonni, gli zii… Avete capito questo? E’ molto bello, è una grazia. E ognuno di voi ha genitori, ha i nonni, ha gli zii, ha una famiglia. E perché non li salutiamo adesso? Un applauso a tutti loro, a tutti loro… [applauso] I vostri genitori si sacrificano per voi, per farvi crescere, e questa è una cosa bella, è una bella vocazione: fare una famiglia.
Ma c’è anche l’altra vocazione: fare la suora, fare il prete. E io un giorno ho sentito – ma di colpo – avevo 16 anni e ho sentito che il Signore voleva che io fossi prete. Eccomi! Sono prete. Questa è la risposta. Si sente nel cuore: quando un ragazzo sente nel cuore simpatia e poi quella simpatia va avanti, e sente amore per una ragazza e poi si fidanzano e poi si sposano, così si sente nel cuore quando il Signore ti dice: “Tu devi andare avanti sulla strada per diventare prete”. E così ho sentito io. Come si sentono le cose belle nella vita. Perché è una cosa bella! Capito?
Bene, voi siete stanchi di stare qui, il sole è forte…
Bambini:
No!
Papa Francesco:
Adesso c’è un po’ di venticello, ma…
Io non ricordo: a quello che non mi vuole bene, devo dare uno schiaffo?
Bambini:
No!
Papa Francesco:
Ah! Avevo dimenticato. E devo pregare per le persone che mi odiano?
Bambini:
Sì!
Papa Francesco:
Sì, sì: pregare per quello che non mi vuole bene, per quello… devo pregare. E debbo essere obbediente a mamma e a papà?
Bambini:
Sì!
Papa Francesco:
Io, o il vicino?
Bambini:
Tutti!
Papa Francesco:
Ah, ognuno! Ognuno dica “io”.
Bambini:
Io!
Papa Francesco:
Io devo obbedire a papà e mamma: tutti!
Bambini:
Io devo obbedire a papà e mamma.
Papa Francesco:
E’ molto importante, perché loro si sacrificano per noi. Avete capito?
Bambini:
Sì.
Papa Francesco:
Benissimo. E adesso, che cosa facciamo?
Ecco, facciamo una preghiera. Nella prima domanda abbiamo parlato della preghiera. Adesso facciamo una preghiera gli uni per gli altri. Prendetevi per mano, tutti. Come fratelli, come amici. Prendetevi per mano, tutti. E preghiamo la Madonna, che è la nostra Madre: Ave o Maria,…
E adesso darò a tutti voi la benedizione. In silenzio, ognuno di voi pensi ai genitori, ai parenti, agli amici, pensi anche ai nemici, alla gente che vi odia o che non vi vuole bene. E che questa benedizione scenda anche su di loro, su tutti.
[Benedizione]
Grazie!

© Copyright – Libreria Editrice Vaticana

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Giuseppe Cesareo

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