All’inizio della sua catechesi dell’Udienza generale di mercoledì 17 maggio 2017, incentrata sulla figura di Maria Maddalena, papa Francesco ha reso omaggio alle “tante donne”, che fedelmente e con amore continuano a prendersi cura della memoria dei defunti e delle loro tombe.
Infatti, nel tragitto di Maria Maddalena verso il sepolcro “si rispecchia la fedeltà di tante donne che sono devote per anni ai vialetti dei cimiteri, in ricordo di qualcuno che non c’è più. I legami più autentici non sono spezzati nemmeno dalla morte: c’è chi continua a voler bene, anche se la persona amata se n’è andata per sempre”, ha spiegato il Papa, facendo osservare che Maria Maddalena si recò due volte al sepolcro, poiché “era testarda”. “E’ andata, è tornata … perché non si convinceva!”, ha detto Francesco.
Come racconta il Vangelo di Giovanni (20,1-2.11-18), Maria Maddalena, tornando al sepolcro, è talmente presa sia dal dolore per la morte di Gesù che per il presunto furto del suo corpo, che neppure si accorge della presenza di due angeli e nemmeno si insospettisce quando vede un uomo alle sue spalle, pensando che sia il custode del giardino, ha detto il Papa.
Ma mentre lei soffre, “Dio la sorprende nella maniera più inaspettata”, ha proseguito Francesco: le fa scoprire “l’avvenimento più sconvolgente della storia umana” chiamandola per nome: “Maria!”.
“Com’è bello pensare che la prima apparizione del Risorto — secondo i vangeli — sia avvenuta in un modo così personale!”, ha detto il Papa, spiegando che questo è il modus operandi di Dio: nella nostra vita “c’è qualcuno che ci conosce, che vede la nostra sofferenza e delusione, e che si commuove per noi, e ci chiama per nome”.
L’incontro con Dio, con Gesù risorto, cambia radicalmente la nostra situazione. Trasforma il nostro dolore, la nostra sofferenza in felicità, in gioia, che “non è una gioia data col contagocce, ma una cascata che investe tutta la vita”, ha affermato Francesco, che poi ha rivolto il seguente invito ai pellegrini in piazza San Pietro:
“Provate a pensare anche voi, in questo istante, col bagaglio di delusioni e sconfitte che ognuno di noi porta nel cuore, che c’è un Dio vicino a noi che ci chiama per nome e ci dice: ‘Rialzati, smetti di piangere, perché sono venuto a liberarti!’. E’ bello questo”, ha proseguito Francesco, che ha definito il nostro Dio “un sognatore”, poiché “sogna la trasformazione del mondo, e l’ha realizzata nel mistero della Risurrezione.”
L’esperienza di Maria Maddalena, “che prima di incontrare Gesù era in balìa del maligno, e che ora è diventata apostola della nuova e più grande speranza”, deve essere anche la nostra “nell’ora del pianto, e nell’ora dell’abbandono”, ha auspicato il Papa alla conclusione della sua catechesi: “Ascoltare Gesù Risorto che ci chiama per nome, e col cuore pieno di gioia andare ad annunciare: ‘Ho visto il Signore!’”. “Questa — ha sottolineato – è la nostra forza e questa è la nostra speranza.”
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Udienza generale, 17 maggio 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO
“Una cascata di gioia, che investe tutta la vita”
Catechesi di papa Francesco durante l’Udienza generale di mercoledì 17 maggio 2017