Lettura
Al momento della nascita di Gesù, nella grotta di Betlemme la moltitudine dell’esercito celeste aveva annunciato la pace universale che Egli veniva a portare: «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama». Ora, nel contesto di un addio e di un testamento spirituale, Gesù sottolinea di voler lasciare al mondo questa particolare eredità: «Vi do la mia pace». Precisa, però, che si tratta della sua pace, diversa da quella che il mondo può immaginare. La disavventura di Paolo a Listra dimostra che veramente la pace è difficile e abbiamo bisogno che Gesù ci doni la sua pace.
Meditazione
Sant’Agostino, nel De Civitate Dei (XIX, 12), dimostra agevolmente che tutti vogliono la pace, ma che non sempre è chiara l’idea di cosa sia la pace. «Non vi è nessuno che non voglia possedere la pace. Addirittura, anche coloro che ricercano le guerre non vogliono altro che la vittoria, quindi desiderano fortemente raggiungere la gloria e la pace attraverso la guerra. Dunque è in vista della pace che si conducono le guerre, anche da parte di coloro che s’impegnano ad esercitare le loro attitudini belliche nel comando e nel combattimento. Anche coloro che vogliono turbare lo stato di pace in cui si trovano, non odiano la pace, ma desiderano cambiarla a loro arbitrio. Non vogliono quindi che la pace non vi sia più, ma che sia come essi vogliono. Gli stessi malfattori vogliono avere pace tra loro e sembrare uomini di pace nella propria casa, con la moglie e con i figli, se è necessario anche con la forza. Ognuno quindi desidera essere in pace con i suoi, volendo però che vivano secondo il suo arbitrio. Anche quando si muove guerra a qualcuno, lo si vuole conquistare, se è possibile, e una volta sottomesso imporgli le condizioni della propria pace». La pace come pretesa di sottomettere gli altri al proprio arbitrio non è veramente pace e, in definitiva, non è neppure possibile. Gesù offre la pace «non come la dà il mondo» e dona una pace sua, conforme al suo spirito, una pace che scaturisce dall’amore vicendevole, supera invidie e divisioni, si fonda sulla fede, cerca il regno di Dio senza paura delle tribolazioni. Soprattutto una pace intesa come dono di Dio, riconoscente per i suoi interventi nella storia e fondata su un profondo rapporto con Dio. Il fondamento della pace di Gesù è la fede in un Dio che è Padre e vuole fare dei suoi figli una grande comunità di fratelli, dove chi vuole essere il primo si fa ultimo di tutti e chi vuole essere grande accetta di essere al servizio di tutti.
Preghiera
Grazie, Signore, perché sei venuto a portare nel mondo la pace. Tu ci hai insegnato la via della pace e ce la doni non come la dà il mondo. Rendici veramente tuoi discepoli, perché a nostra volta siamo seminatori di pace.
Agire
Cercherò di valorizzare gli altri e mi metterò volentieri al loro servizio, con un sereno atteggiamento di bontà.
Meditazione del giorno a cura di Mons. Francesco Guido Ravinale, Vescovo di Asti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Vi do la mia pace — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Martedì 16 maggio 2017, della V Settimana di Pasqua, Feria (bianco)