E’ molto importante darsi uno scopo, un traguardo, prefiggersi una gioia grande…per riempire, dandogli un senso, ogni momento della vita.
Chi passava nei luoghi di montagna dove il papa stava per arrivare, o chi abitava dove il pontefice avrebbe trascorso un periodo di vacanze…si accorgeva d’un fervore tutto particolare. Chi si dava da fare a restaurare la casa, ad abbellirne l’interno con ritocchi appropriati, chi correva a ultimare le compere di oggetti che completassero l’ambiente.
Sono stati mesi e mesi di fervoroso lavoro…Alla sera di giornate veramente pesanti vedevi lavoratori con vestiti sporchi di lavoro, volti sudati, ma raggianti di gioiosa soddisfazione. Era chiaro il motivo, era soddisfacente lo scopo del loro darsi da fare: Di li a poco sarebbe arrivato il S. Padre…l’avrebbero potuto vedere, salutare…e godere il frutto del loro lavoro.
Ciò che maggiormente mi colpiva era la comunione, l’armonia con cui lavoravano. In quel fervore non c’era né tempo, né motivo di screzio alcuno. Regnava l’accordo che faceva spettacolo. La meraviglia di note accordate si chiama armonia, la meraviglia di cuori armonizzati si chiama Dio.
Inseguire il bene. Ma non è forse il caso di cominciare ad inseguire Colui che è l’unico Bene?
E’ il passaggio che fa i santi. E’ la maturazione che prepara l’unione con Dio. E’ finalmente quel salto in cui l’anima innamorata trova, sposa e possiede l’Amato. Non è forse questa la pista del Cantico dei cantici? E’ la via percorsa alla luce della verità nella pienezza della vita.
Quando gli uomini s’accorgeranno, non tanto e non solo che Gesù sta per venire, ma che lui è già dentro di noi ed è tra noi perché ci amiamo…sarà il momento per far festa a Lui e con Lui in persona.
Questa è la chiesa che vive e gode il Risorto.
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Les Combes d'Introd, Ponte / Wikimedia Commons - Beatrice, CC BY-SA 3.0
Inseguire il bene
“Pillola quotidiana” di padre Andrea Panont