Daily meditation on the Gospel

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La testimonianza di Gesù è vera — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Giovedì 30 Marzo 2017

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Lettura
Era così incomprensibile la testimonianza di Gesù? Un argomento mette a tacere i giudei: Giovanni Battista parlava ed agiva in maniera molto più vicina a loro, eppure anche lui è rimasto incompreso. È segno che il problema sta a monte, o meglio, nel cuore. Quando si viene toccati nella coscienza e spinti alla conversione, si attivano reazioni difensive che possono rendere ciechi. È vero che leggendo solo Mosè non si immagina Gesù, tuttavia ascoltando e guardando Gesù si può cogliere la sua «continuità trasfigurata» (F. Rossi De Gasperis) con le Scritture, in una ricostruzione che nessuno aveva mai fatto prima, ma non per questo non riconoscibile.
Meditazione
Per i Giudei, Mosè era il fondamento di tutto e le Scritture il pane spirituale quotidiano. Cosa dunque impedisce loro di cogliere, nella persona di Gesù, la coerenza con il loro credo? Essi avevano già fallito con Giovanni Battista: avendo travisato la sua predicazione, ne erano usciti molto impoveriti. Giovanni aveva testimoniato che per un vero rinnovamento, come per qualsiasi speranza di ristabilimento di Israele, era necessario un duplice ritorno: al deserto e ad Abramo. Il primo per il recupero della purezza dell’Alleanza; l’onore al Patriarca per riaversi da tutte le vicissitudini storiche grazie al primato della fede. I Giudei avrebbero senz’altro scommesso su questo patrimonio comune, tuttavia il modo con cui si intendono le stesse cose può fare la differenza. In questione è la differenza tra fondamento e principio. Il fondamento può trasformarsi in arroccamento; il principio, se avvertito come tale, diventa spinta verso il cammino, l’affidamento, la conversione. Pensiamo ai numerosi credenti – probabilmente anche noi siamo tra questi – che dicono, per esempio: «Ma io già prego! Io credo e questo mi basta! Io già faccio il bene quando posso!». Si tratta di un modo per chiudersi sistematicamente di fronte alle situazioni, sempre mutevoli, comunque uniche, che chiedono un’attenzione ed una risposta adeguata e pronta. Inoltre, chi si nasconde dietro affermazioni di questo genere, manca all’impegno più importante: partire da se stesso. Di persone capaci di leggere i tempi e i segni dei tempi ce ne sono e ce ne saranno sempre molte; quelli che piacciono a Dio sono invece coloro che dicono: «Comunque stiano le cose io ricomincio qui ed ora, da me, dalla mia coscienza illuminata dalla Parola di Dio e sostenuta dalla preghiera».
Preghiera
Padre, hai inviato Gesù nel tuo Nome ed Egli ha portato a compimento l’opera, senza cercare gloria dagli uomini. Noi siamo tentati sempre di forgiare un idolo che ti sostituisca e che ci accontenti. Anche se meritiamo la tua ira, ci affidiamo alla preghiera di Gesù che, come Mosè, intercede per noi.
Agire
Pregare Dio per i vivi e per i morti: oggi nella preghiera non metterò mie intenzioni, sarà solo una intercessione, in vista del perdono e della conversione dai peccati.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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