Lettura
Gesù poteva essere più prudente? Perché guarire di sabato ed esprimere argomenti teologici poco assimilabili dai giudei? Ma né Gesù è un provocatore, né i giudei rozzi legalisti. Essi avrebbero dovuto sapere che il sabato è il culmine della Creazione, il presente quindi è tutto un sabato. La sua celebrazione settimanale non lo esaurisce, né il tempo della operosità feriale lo contraddice. Riguardo al rapporto tra Gesù e il Padre il discorso è complesso. Se i giudei sbagliano per difetto, noi cristiani spesso abbiamo brutalizzato per eccesso la teologia trinitaria, con arnesi concettuali estranei alla totalità delle Scritture e alla ricchezza della Tradizione.
Meditazione
Gesù ricompone le strategie di redenzione del Padre, nello stesso tempo complesse e molto semplici, lunghissime ma ancorate ogni momento all’ora del Figlio e alle molteplici ore della storia di ogni uomo. Significativo è che Gesù prenda le mosse dal singolo caso di un uomo particolare e da reazioni improvvise per rivolgere un discorso che recuperi tutta l’ampiezza dell’intero piano del Padre. Gesù mette in evidenza la propria centralità nella salvezza solo dopo averla vissuta, poiché vi è stato costretto dai malintesi di persone credenti ma non interiormente liberate. La sua missione è infatti ben diversa da un munus personalizzato; consiste piuttosto nella risposta obbediente al Padre, cui appartiene l’iniziativa e da cui ogni dono procede. Questa profonda teologia già trinitaria contempla la relazione perfetta del Padre e del Figlio, e la complessità delle manifestazioni dello Spirito (amore, giudizio, parola, vita eterna), essa non nasce da speculazione accademica, ma dallo sguardo di Gesù continuamente rivolto al Padre. Gli scossoni della vita non modificano bensì rafforzano le sue convinzioni. Anche per noi lo studio della teologia può essere fecondo solo alla luce di una seria scelta di fede: si riflette adeguatamente su Dio dopo aver scelto di seguire suo Figlio; si può comprendere la Parola di Dio con tutto l’intelletto solo a condizione di porsi stabilmente in ascolto. Il malinteso dei Giudei è quello di tutti i credenti che si illudono di poter fare da soli per un certo tempo, fino a un certo punto, solo che però rapidamente questo punto di confine, arbitrariamente inventato, si sposta sempre più, e lo spazio per l’obbedienza si riduce fino quasi a scomparire.
Preghiera
Padre, tu agisci sempre e noi nulla possiamo senza di te, per questo hai donato tutto al tuo Figlio perché lo condivida con noi; la tua volontà è che poniamo tutta la nostra vita nelle Sue mani, anche la morte, per una risurrezione di vita nel giudizio. Donaci di non cercare mai la nostra volontà.
Agire
Gesù non faceva nulla senza il Padre, noi invece ci sentiamo autonomi. Oggi poniamo almeno il pensiero e la preghiera su questa illusione, per iniziare il cambiamento.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Da me, non posso fare nulla — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Mercoledì 29 Marzo 2017