Lettura
Il compimento della Legge in Gesù avviene secondo le tre immagini sapienziali che precedono (5,13-16). Come il sale dà sapore ma soprattutto conserva e assicura sopravvivenza, così Gesù compie la Legge mostrando quanto essa sia utile ed essenziale alla vita quotidiana. Come la città collocata sopra il monte, che si vede bene e dalla quale lo sguardo spazia, così il compimento della Legge mostra quanto la sua bontà sia evidente e il suo contenuto lungimirante. Infine, la lampada posta in alto. Come essa illumina chi entri in casa, così il compimento di Gesù mostra l’efficacia della Legge nella quotidianità. Ciascuno dovrebbe essere a casa, a proprio agio, in essa.
Meditazione
La Legge compie la Creazione, poiché orienta l’alito di vita con cui l’uomo è divenuto un essere vivente (Gen 2,7); i Profeti compiono la Legge, perché difendono l’Alleanza e ne proclamano la perenne attualità. La Nuova Alleanza nel Vangelo di Gesù compie la Legge, perché essa viene scritta nei cuori (Ger 32,33; Eb 10,16); compie anche i Profeti, perché tutti, figli e figlie, giovani e anziani, servi e serve, ricevono lo Spirito di Dio e sono abilitati alla profezia (Gl 3,1-5; At 2,17-21). Il Padre manda continuamente lo Spirito Santo, primo dono ai credenti, a perfezionare l’opera del Figlio nel mondo e a compiere ogni santificazione (Preghiera eucaristica IV). Lo Spirito dona “ad alcuni di essere apostoli, altri profeti, o pastori, evangelisti o maestri” (cfr. Ef 4,11), affinché “la costruzione cresca ben ordinata per essere tempio santo nel Signore” (cfr. Ef 2,21); oltre agli apostoli, ai profeti e ai maestri, Dio distribuisce miracoli, guarigioni, assistenza, governo, lingue, perché tutto si compia nella carità (cfr. 1Cor 13). Ognuno, così stabilito nel cammino di verità del Vangelo, di compimento in compimento, può dire con Paolo: «Sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa» (Col 1,24). Ognuno che segue Gesù compie in se stesso il Vangelo. Osserva F. Rossi De Gasperis: «Gli Atti degli Apostoli suppongono che anche il discepolo possa diventare parola di Dio, come il maestro. Essi sono una scrittura canonica, ma in essi non ci viene presentata come parola di Dio la figura di Gesù, bensì quella di alcuni suoi discepoli e non soltanto in ciò che dicono o fanno, ma anche in quello che essi sono, nel loro modo di vivere e di morire».
Preghiera
Padre, nessuno è vicino a noi come te, nulla è giusto come la tua volontà. Ma noi dimentichiamo presto, tante cose ci sfuggono, la tua parola corre veloce, e noi restiamo fermi sulle nostre posizioni. Donaci, nello Spirito, di capire l’importanza e la bellezza di ogni sfumatura in ciò che dice Gesù.
Agire
Oggi in particolare eviterò la dispersione per concentrarmi su ciò che mi giova davanti a Dio.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Tu hai parole di vita eterna — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Mercoledì 22 Marzo 2017